Navigante

Così, non per diletto
avevo abbandonato
il sentiero retto,
andando lontano da Te,
rotta smarrita che conduce
all’altra sponda della vita.

Ore 3:48

Improvviso mi sono svegliato… un botto… BOOM!
che è stato? La domanda, è nata subito, istantaneamente mi sono chiesto cosa fosse accaduto. Ho guardato l’orologio. Le 3:48. Un rumore insolito per quell’ora del mattino, come una porta che sbatte. Ma ho lasciato tutto chiuso. La porta, la finestra, nulla che potesse chiudersi e provocare un suono così forte. Nulla. Forse qualche altra porta o finestra.
Poi mi sono riaddormentato. Ho perso un po’ di tempo per farlo, ma l’ho fatto. Mi sono svegliato qualche ora dopo. Con una domanda: cosa è stato?
Ho chiesto in giro, se per caso qualcun altro avesse sentito. Niente, nessuno ha sentito niente. L’unica spiegazione? La mia immaginazione… Si, in uno stato semicosciente passare dal sonno al sogno infine alla realtà. Ho pensato davvero di aver immaginato tutto. D’altra parte perché solo io?
Forse perché il libro riposto sullo scaffale era scivolato sonoramente nella mia stanza, non in quella dei miei amici, non solo nella mia testa…

Primavera

Fari illuminano ombre…
rimembranze dimenticate
affiorano lente,
non più offuscate dalla nebbia.
Così ti avvicini nuovamente
e lasci che si aprano confini,
stranieri come noi un tempo…
come giardini, già deserti,
aridi, torniamo a fiorire.

Due momenti

Mosso d’altro vento
ora contemplo il Silenzio,
nascosto lontano da te.
 
Ineffabile, invece fuggi lontana,
come un soffio fumante,
alto già all’orizzonte.

Un’amica…

Cade improvvisa
lenta stilla dal cielo…
anche tu… sorpresa!
un tuo raggio, eccolo…
 
Dal freddo nulla, ora scaldato
inerme rimango
accettando il tuo dono.

Lontano da casa

Odori lontani…
lasciano posto
a ricordi vicini.
 
Suoni familiari…
sovrappongono voci
di gente diversa.
 
Visione e realtà,
divise dal tempo,
recise dallo spazio.

Attimo di pausa

Finalmente mi sono fermato!

È passato un bel po’ di tempo dall’attimo in cui ho pensato che avrei dovuto scrivere qualcosa, al momento in cui tutto ciò si è realizzato e pian piano ha cominciato a prendere forma. Troppe cose da fare, troppe, ma veramente troppe! Il tutto poi è stato pesantemente condizionato dal recente infortunio accaduto a mia madre, niente grave, ma in ogni caso girare in casa col braccio destro ingessato fa si che i miei impegni casalinghi aumentino del 100%! Attenzione, non mi lamento, non è una lamentela, anche perché qualche giorno fa ho scoperto che bisogna passare dalle lamentele alle lamentazioni (e forse è una cosa che solo Angelo potrà cogliere…), è semplicemente una descrizione dei fatti che ha indotto solo tanta, ma tanta stanchezza.

Inevitabilmente si tralasciano alcune cose, presi come si è da altri impegni, tuttavia nel cuore si serbano, gelosamente e con trepidazione, tutte quelle parole che avremmo voluto dire prima a chissà chi… vediamo insieme chi sono i “chissà chi”…

Cominciamo con chi so io, con un gruppo di persone, amici con i quali ho condiviso qualche giornata delle mie durante questa estate: sono passate già due settimane dal nostro ultimo incontro, durante le quali ho avuto modo di centrare nuovamente l’obiettivo che fa parte della mia vita… un obiettivo il mio, che ha parametri ben diversi dai vostri, tutti numeri, percentuali e chissà cos’altro, certo, i vostri impegnano una parte della vostra vita, quella che si chiama lavoro, il mio obiettivo riguarda quella parte della vita che coincide con tutta la mia vita, chiamatela esistenza, vita terrena e vita spirituale, vita eterna, chiamatelo rapporto con Dio, con “l’Assoluto”, con “l’Infinitamente Altro”, con il “Tutt’altro che altro”, oppure se volete chiamiamola semplicemente vocazione, la mia vita nelle mani del Signore, per poter essere un giorno un fratello tra i fratelli, uno dei servi in quella vigna dove c’è tanto lavoro da fare.

Aspetti vocazionali a parte posso ben dire che anche questa volta ho avuto la possibilità di fare una bella esperienza, conoscere persone nuove, cogliere aspetti della loro e della mia personalità che ho apprezzato, perché vuoi o non vuoi “tutto è grazia”!

Il mio grazie va a Carmelo, Dino, Gero, Angelo, Antonella, Daniela, e perché no, anche a Maria Grazia e a Gabriele, grazie di cuore, veramente, avrei tante cose da dire, ma vorrei che una volta tanto fosse il silenzio a parlare e ad esprimere quanto vi sono grato. Perché la mia vita è un cammino, ad ogni passo incontro sulla mia strada persone da accogliere ed amare. E i passi che mi conducono verso Lui, sono a volte stanchi, altre pesanti, altre ancora sembra di correre e di poter arrivare quanto prima… altre infine sono passi cadenzati dall’inesorabile scansione del tempo, in un’aridità desertica dalla quale si esce solo con un incontro che ritempra il corpo e lo spirito, grazie a chi, all’Uno che da sempre ci tiene sotto assedio con la sua infinita misericordia…

mercoledì 4 ottobre 2006

Poche righe veloci… rapido trasmetto su questo foglio le mie sensazioni, quasi fosse una foto, uno scatto sulla mia esistenza, su quello che sono, su quello che vedo…. Su quanto vivo…

Vivo il caldo di una giornata strana, il cielo coperto nasconde il sole alla vista, l’aria calda ricorda che da qualche parte lui c’è, pronto a riscaldare le masse che riempiono l’ampia distesa azzurra sopra di noi…

È come Dio… non lo vediamo, ma ne sentiamo la presenza… Dio come il sole… I raggi del suo amore che si spandono sulla Terra, in ogni luogo in ogni direzione, si spandono fino agli estremi confini della terra… anche se non li vediamo, sentiamo il loro benefico agire su di noi, sulla natura che ci circonda…

Mettersi all’ascolto della parola di Dio, la Parola Silenziosa che urla l’amore di Dio per noi… oggi è possibile, basta solo volerlo: lo possiamo fare nelle nostre stanze, da soli o in compagnia, in un giardino o in un bosco assolato, qualsiasi posto diventa luogo di incontro preferenziale con il Signore. Basterà volerlo incontrare. Lui c’è. Siamo noi a non volerlo vedere. Ad ignorare ancora una volta la sua presenza nella nostra vita, ad ignorare che la nostra vita è solo nelle sue mani: dobbiamo aumentarne però la consapevolezza.

Nella festa di s. Francesco d’Assisi è inevitabile pensare la natura come specchio della Creazione, una creazione che irradia tutta quanta la bellezza che il Sommo Creatore le ha voluto conferire. Noi contempliamo. Stiamo a guardare.

A volte restiamo troppo fermi a guardare, la nostra contemplazione scade in un trascurare quanto Dio ha affidato all’uomo…

 

 

Meraviglia
 
È incredibilmente disarmante
la tua presenza nella mia vita.
Umile, povero, paziente.
Così è come tu mi vuoi.
 
Paziente aspetto,
povero divento,
umile ti cerco, ti accolgo:
il tuo silenzio mi rapisce.
 
Mi conduce dove tu vuoi,
nel mondo che hai creato,
ove cicale e uccelli lontani
arpeggiano in coro la tua lode.
 
 
Un pensiero
 
Si alza  la vela,
spinta dal vento
mi porta al largo.
 
Nel porto sicuro,
il faro luminoso
attende il rientro.
 
 
T’ho rivisto nel silenzio
 
Risate lontane
rompono lievi
il silenzio orante.
 
Taciti sguardi
incrociano sinceri
visi d’amici ritrovati.
 

martedì 3 ottobre 2006

Le tue parole
 
Le tue parole le ho dimenticate
non ricordo più quanto mi hai detto.
Non ricordo il colore dei tuoi occhi,
o il suono della tua voce.
 
Non ricordo ne il giorno che ti ho incontrato,
ne il dì che te ne sei andata.
 
Ricordo che mi sono ritrovato solo.
Ma l’uomo in fondo non lo è mai.
 
 
 
Nella notte oscura
 
Il tuo passo davanti al mio
La tua mano sulla mia spalla
La tua voce forte che rincuora
urla silenziosa il tuo amore.
 
 
 
Non è la tua voce?
 
Il vento soffia,
tra gli alberi stanchi,
d’ondeggiar soli
dal mare lontani.
 
Sul viso, fra i capelli,
piccole carezze mi sfiorano.
È la tua mano invisibile.
 
Il vento soffia,
muove tra il cielo
bianche nuvole paffute.
 
All’orizzonte il mare,
d’azzurro colorato,
riempie la distanza
tra il cielo e la terra.
 


 
Nel silenzio ascolto
 
Vibra l’aria,
porta con se
il suono delicato
del tuo silenzio
 
 
 
Disturbo
 
Passi
lievi tonfi,
porte cigolanti
rubinetti sprizzanti acqua.
 
Si prepara la notte
in attesa del giorno nuovo
 
distinguo lontana
la tua presenza
confusa da altre frequenze.
 
Elimino il fruscio.
La mia immagine
riflette ora la tua.
Ti sento
 
E ancora una volta
mi perdo.
 
 
 
Paura
 
Di incontrarti,
di starti vicino,
di parlarti.
 
D’ascoltare le tue parole,
di vivere la tua Parola.
 
Mi guidi.
Mi lascio condurre.
Abbandono la paura
abbandonandomi in Te.


In viaggio

Traccia luminosa
traiettoria
orbita
 
Luce tremula,
distanza infinita
separa le esistenze
 
La mia
la tua
 
Mi perdo
nella tua scia