Condividere quello che si è già condiviso…

Un’attenta lettura di un testo può portare alla luce piccoli tesori… frasi che erano sfuggite ad una prima riflessione tornano prepotenti nella nostra vita per opera di altre persone…
Ringrazio pertanto Stefania che mi ha ricordato una cosa che avevo letto tempo fa, in un libro che poi ho a lei prestato…
 
«… quello che conta non sono le parole scritte e che l’altro possa leggerle, ma soltanto che ciò che portiamo dentro prenda finalmente forma e venga diretto, donato all’altro…».
 
Dietrich Bonhoeffer
LETTERE ALLA FIDANZATA, CELLA 92

Sentire…

Sentissi solo la gravità spingere su di me…

Non sento solo quella.

Sento il tempo che spinge addosso. Preme.

 

Per farmi capire che la metànoia è anche del tempo. Non più kronos ma kairos.

Il vangelo di domenica prossima è chiaro: il tempo di grazia è vicino. Gesù passa, dobbiamo ascoltare, ascoltare quello che ci dirà lui di fare.

È tempo di smettere di pescare pesci nel mare, è tempo di costruire reti per catturare uomini. Guadagnare uomini per il Regno dei Cieli.

 

Non essere più dei salariati, ma mettersi dietro Lui nell’ottica della gratuità: un infinito guadagno, una gratuità che è poi quella che darà cento volte tanto.

 

Ci pensi?

Io si, comincio a pensarci ora, più di ieri… chi sarò domani?

 

Chiedo la Sua mano sempre su di me.

Sulla mie spalle, sicura guida.

Chiedo le tue mani giunte in preghiera.,

chiedo la tua preghiera.

Davanti a Lui…

Per la sicura guida nel suo Amore.

Per te e per me.

L’età migliore…

Forse esiste l’età migliore, è quella che viviamo consapevolmente, sapendo di essere immersi nell’Amore.
La reale constatazione del nostro essere amati. Del nostro amare. Componenti che non dobbiamo trascurare nella nostra vita.
Sono ragioni che ci portano ad essere vivi, umani, con un anelito divino.
Sono sorprese, dei regali, come quelli belli del compleanno che nonostante sia appena passato, continua ad arrivare, ancora ora…
 
Uno di questi regali, inaspettati è la telefonata di Valentina.
Se non conoscete Valentina, non è per colpa mia… Magari non le ho fatto abbastanza "pubblicità".
Ma non si tratta di reclamizzare un prodotto…
Si tratta di testimoniare la verità. O, ancora una volta, la Verità, il Vero.
Cosa fa Valentina nella sua vita?
Lei colora… colora le emozioni.
Colora davvero le emozioni.
 
Tu cara Valentina, questo mio scritto, prendilo come un complimento.
Una sincera attestazione di affetto.
Una comune preghiera per i doni ricevuti.
Credimi, in questi giorni ne ho ricevuti tanti di doni,
tra questi anche una semplice candela,
che con la sua luce riesce ad illuminare
anche i tuoi bei colori.
 

16 gennaio, ore 16…

Esiste miglior modo di ringraziare tutti gli amici che si sono ricordati di me, nel giorno del mio 33esimo compleanno?
 
Miglior modo non c’è… che dire semplicemente grazie a tutti quanti!
 

12 gennaio

Potrebbe sembrare una data qualunque, un giorno qualunque.

Per certi versi lo è. Per altri no. Per me non può esserlo.

Una data che è l’incontro annuale con un evento che mi ha cambiato la vita, vuoi o non vuoi è così.

La vita cambiata da una morte, quella di mio padre, che ha fatto volgere gli anni seguenti fino ai risvolti odierni.

Se il grano di frumento, caduto per terra, non muore, resta esso solo. Ma se muore, porta molto frutto… me lo sono ripetuto negli anni, non sempre, ma periodicamente.

Mi sono fermato così a riflettere sul grano di frumento che da frutto… e ho visto tanto frutto intorno a me. Ho visto voi. Ho visto voi e tanti altri. Sono andato oltre, fino ad arrivare a vedere un Maestro, lo abbiamo riconosciuto tale, che è in grado di amare fissando con il suo sguardo, Maestro che è capace di suscitare la chiamata al servizio dell’amore più grande. L’Amore. Perché il Maestro è in grado di farci morire, farci morire al peccato, e dare ancora più frutto con la nostra vita!

Sembrano temi ricorrenti nella mia vita, nella nostra vita, siamo tutti chiamati all’Amore, non possiamo fare a meno di rispondere. Possiamo riconoscere subito l’Amore perché qualcuno prima della sua venuta ce ne ha parlato. Così ha fatto il Battista. Ha parlato dell’Amore. E uomini pronti ad accogliere la Parola lo hanno ascoltato. Uomini saggi e sapienti ci hanno dato testimonianza dell’Amore. Altri poi hanno riconosciuto l’Amore quando lo hanno visto passare… anzi, ancora una volta Giovanni Battista ha suscitato la risposta, ha indicato l’Amore che passava quale agnello di Dio.

Ci siamo messi in cammino dietro Gesù… Cos’altro potevamo fare? Quanto tempo siamo stati al suo seguito? Lo abbiamo seguito da lontano… timidamente abbiamo pensato che fosse bene stare lontani da Lui. Lontani, da lontano ne abbiamo seguito i passi. Ci siamo lasciati condurre nel deserto con Lui? Lo abbiamo seguito fino a Gerusalemme? Siamo poi rimasti sotto la croce?

Lo abbiamo solo seguito. Siamo rimasti in disparte. Lontani. Ancora timidi o pieni di poco coraggio. In disparte. Sono passati gli anni, tanti, molti anni, fatti di silenzi e di paure, di sogni e di ipotesi.

Ci siamo lasciati travolgere dal tempo che ancora una volta è passato, sopra di noi, lasciando dei segni, dei solchi… lungo i quali piantare chicchi che morendo hanno dato la vita ad altre spighe.

 

Si è fermato poi il tempo quando Lui si è girato verso di noi e ci ha chiesto semplicemente: “Che cercate?”… forse già da tempo gli dava fastidio il nostro stargli dietro? Il nostro essergli tra i piedi? O forse spazientito dalla nostra mancanza di determinazione, dal nostro poco slancio, dalla nostra tiepidezza d’animo, ha voluto far Lui il primo passo… Rompere il ghiaccio.

Camminavamo per strada, Lui ad un tratto si è fermato e voltandosi ci ha raggelato il sangue. L cuore per un attimo si è fermato. Per la paura di ascoltare le sue parole perché intrinsecamente portavano la Parola.

“Che cercate?”

Quale autorità aveva per chiederci tanto? Non facevamo nulla di male, lo seguivamo da lontano già da tempo, pensavamo che la nostra vita sarebbe stata sempre così, seguirlo, forse essere visti, scorti tra la folla, ma non ci aspettavamo quella domanda per il nostro comportamento… la paura forse cominciava anche ad averla Lui, paura che il nostro comportamento diventasse sempre più un atteggiamento radicato.

“Che cercate?”

La sua non poteva essere che autorità di Maestro. Lo seguivamo per questo. Giovanni ci aveva detto che sarebbe venuto un messia, il Messia! Sapevamo che c’era un altro più forte di Giovanni, sapevamo che la nostra vita doveva convergere verso Altro… e un giorno quell’Altro si era presentato!

“Maestro, dove abiti?”

Sentivamo il cuore battere forte nel nostro petto… tentennavamo parole… poi ci eravamo sbloccati improvvisamente dicendo entrambi: “Maestro, dove abiti?”… almeno su questo io e il mio compagno di viaggio eravamo d’accordo. Lui il Maestro, al quale potevamo chiedere soltanto che cercavamo di sapere dove abitasse, per questo eravamo al suo seguito… Lui che sapevamo nel nostro cuore avrebbe fatto cose grandi per tutti noi, Lui il Messia attesa dalle genti… Lui ci spiazzava con una domanda che suscitava in noi un’altra domanda… “Maestro, dove abiti?”

Finalmente la sua risposta… attesa da anni, insperata. Ma con la sua Parola tutto assumeva ben altra luce, tutto aveva un nuovo senso, un significato profondo… “Venite e vedrete”.

Ci aveva invitati a stare con Lui. Quanti ricordi! Il più bel giorno della nostra vita, sicuramente, stare con Lui perché Lui ci aveva detto di andare con Lui. Non più noi a seguirlo da lontano, ma Lui che ci voleva vicini. “Venite e vedrete”. Vederti, stare con Te, per conoscere Te, imparare ad amare Te e come Te, vivere con Te e di Te. Ci avresti dato del tempo per farlo. A Te invece è sempre bastato poco, guardando un uomo lo conosci. Lo fissi con il tuo sguardo… e lo inviti al cambiamento, alla vita nuova in Te.

Magari ci hai fissato così come hai fissato il tuo sguardo su Pietro. Altri ci avevano condotto a Te. Non eravamo stati noi a seguirti, qualcuno che ti aveva conosciuto aveva voluto condividere subito l’Amore con noi. Dividere l’Amore per moltiplicare ancora una volta l’Amore. Ci avevano condotto alla tua presenza, ci avevano detto che tu eri il Messia. Ma non ti avevamo riconosciuto.

 

Neanche oggi lo abbiamo fatto. Quando ci hai guardato con gli occhi di altri che sono nel mondo, occhi che sono rimasti in silenzio, occhi che nel loro silenzio gridano il dolore per la sofferenza nel mondo, per quella che circonda gli uomini e le donne che hanno il tuo sguardo, i poveri che sono ricchi di Te.

Anche oggi, pensando agli anni trascorsi, siamo rimasti forse stupiti perché sapevi il nostro nome? Siamo rimasti confusi? Molte volte poi non abbiamo ascoltato più la tua voce. Alla fine ci hai lasciati… hai lasciato che ti conoscessimo e poi sei andato via.

Ci hai lasciati soli… Non lo hai fatto.

Ci hai lasciati nel tuo Amore.

 

 

Dove sei ora?

 

Sei tra le mani,

le mille mani di uomini e donne,

mani che hanno bisogno di me.

 

Sei tra i cuori feriti e piagati

che giorno dopo giorno

desiderano le mie cure…

 

Sei tra le lacrime di volti sofferenti,

quei volti che nascondono Te,

volti che oggi fissano me.

 

Sei tra la gente,

lungo le strade del mondo,

lungo le strade che per mille strade,

portano ancora a Te.

 

E di questo devo dire grazie anche a mio padre…

Ha percorso prima di me quelle strade

quelle che portano al Padre.

 

Teresa e dintorni…

Teresa dice che dovrei scrivere qualcosa…
Magari scrivo qualcosa domani.
 
Ma ancora non so quale domani…
Sicuramente scriverò qualcosa di vero.
Magari qualcosa sulla verità.
Sulla Verità…

Anno Nuovo

Che sia davvero nuovo il nuovo anno…
Decidiamo noi come impostare la nostra vita.
La tramatura è nostra.
I fili sono solo fili…
 
Auguri, ancora auguri!
 

Felicità e dintorni

Basta poco,
sentirsi stanchi, oppressi, turbati, pensierosi.
Basta poco.
 
Poco per far tornare sul proprio viso un sorriso,
poco per capire ancora quanto sia bello essere amati.
 
Sentire il calore dell’Amore che scalda le nostre viscere.
 
Basta poco, prendere coraggio e sentirlo quell’Amore.
Vivere quell’Amore, restare nell’Amore…
 
Forse questo è ancora più difficile…
Non c’è nessuna garanzia che quanto stiamo facendo ora sia davvero la cosa gisuta, ma noi siamo illuminati dalla Verità.
Siamo abitati dalla Verità, chiedersi perché voglia sempre abitare in noi, nonostante le nostre incapacità, nonostante tutto, la Verità è sempre presente nella nostra vita. Credo sia Lei a scegliere la parte migliore per noi, non sempre è quella facile per noi, solo la parte migliore può passare anche per il piegare la nostra volontà al suo servizio, ci divide internamente per chiamarci ad una nuova unità.
Immagini riflesse, deformate, ecco cosa siamo, ma la Verità ci riporta alla visione corretta delle nostre vite, raddrizza le nostre strade, scegliendo nella nostra vita solo la parte migliore, ci plasma dal di dentro, rovescia le nostre aspettative ci protegge dalle tenebre della falsità, ci rende luminosi arcobaleni dopo i diluvi universali sulle nostre coscienze.
E come giorni di pioggia illuminati e scaldati da un sole ritrovato, avvertiamo un nuovo profumo nell’aria, quel profumo che sa di noi e di Verità.
Come mille piccoli fiori che sanno di noi, nei colori e negli odori.
Diventa questa l’unica Verità che ci rende felici!

Senza nome

Il tempo sembra a volte soffocarci. Stringerci tra le sue spire. Le stesse spire fatte da noi così strette. Fino a rimanerci “stretti”, forse anche stritolati. Gli impegni riempiono le nostre agende di vita. Ma è vita che toglie vita alla Vita. Fino a consumarci, fino a spendere tutto di noi, trascinandoci in baratri che lasciano spazio solo alla disperazione.

Allargare il tempo, distenderlo. Fino a trovarci in dimensioni più adatte a noi, trovando anche gli spazi per noi. E parlare così ore ed ore senza rincorrere il ticchettio delle nostre tastiere.

 

Se fossero parole dette,

con la nostre voce sussurrate,

pensi che sortirebbero altro effetto?

Sono pur sempre parole,

riempiono lettere,

scritte su fogli conservati,

già da tempo, in cassetti.

 

Sanno di immagini lontane,

nello spazio, nel tempo no.

Fotografie scattate,

piene del dolore di un mondo,

il mio distante dal tuo,

di vento che muove i capelli,

di freddo che tempra il corpo.

 

Sanno di parole consumate,

emozioni, sentimenti perduti,

legami spezzati.

Saldare eterogenee parti,

parti di metalli differenti…

Fino ad essere uno.

Esiste un Legante così forte?

 

 

Basterebbe un pensiero allora, una telefonata, un messaggio. Basterebbe poco per comprendersi. Poco per completarsi. Per scrivere pagine di nuove lettere. Lettere che sanno d’Amore.

 

Come nascono le parole? Dove nascono? Dopo aver letto, meditato, riflettuto le altrui parole è facile dare risposta ai moti dell’anima e del cuore. Ai propri. Anche a quelli degli altri.

È ancor più facile dopo averci pregato su.

Come per incanto arrivano le parole che si devono dire.

È facile come bere dell’acqua da una fresca sorgente, come ridere insieme, scherzare, lasciandosi prendere in giro. Nei nostri piccoli e grandi difetti, quelli che sono poi adombrati dai nostri piccoli e grandi meravigliosi pensieri. Diventa dolce il sopportare e il supportare.

Poter portare sulle spalle qualcuno vuol dire allora dare la possibilità di vedere più in alto di quanto si possa fare con i nostri piedi, con le nostre gambe “limitate”: dobbiamo solo crescere. Insieme. Uno sopra l’altro, uno dentro l’altro, fino a diventare parte viva e vitale della stessa vita che respiriamo dal nostro battesimo, la vita nello Spirito, con lo Spirito.

Portare sulle spalle… per spostare ancora più in la l’orizzonte, far vedere quanto è davvero vicino l’Orizzonte Infinito.