Il fantasma del Natale

Nei miei anni di vita ho vissuto quasi mezzo secolo di celebrazioni natalizie.

Nel tempo sono cambiate, perché in fondo sono cambiato io…
Il Natale della mia infanzia lo ricordo attraverso qualche foto, momenti personali conservati e custoditi in me, a casa dei nonni, con i cugini piccoli, l’emozione dei regali da aprire, le mangiate luculliane e non, l’importante stare bene insieme con gli zii, amici e parenti, che nei miei ricordi mi sembravano già grandi quando li ho visti… Oggi invece siamo tutti più anziani con i segni del tempo…

Poi dopo la morte di papà le cose sono andate diversamente, per anni, come un fantasma il Natale mi ha portato tanta tristezza e tante lacrime… Saranno stati pure belli quei giorni ma mancava qualcosa, mancava qualcuno…

Oggi, in questo Natale del Signore nell’anno 2022, non c’erano fantasmi del passato a terrorizzarmi…

Oggi è tutto diverso.
Metti che c’è un pizzico di fede in più.
Metti che questa fede non ci invita a tenerla nascosta ma a viverla.

Metti che nel dire grazie a Dio per i doni che ci ha fatto, una volta riconosciuti i doni, tutto il resto passa in secondo piano.

Oggi non ci sono fantasmi, l’unico fantasma è lo zio Massi che gioca a fare il fantasma con la nipote Nora… E me lo ha chiesto lei!

E nella Luce che squarcia le tenebre è già Natale!

Attendere…

Passó tutta la vita cercando altro e andando oltre.

Poi si accorse che tutto era già qui.

Tutto.

Ogni cosa… no, tutto.

Alcuni chiedevano come avesse fatto, come poter fare.

Altri restavano muti, in silenzio.

Altri ancora non sapevano cosa dire. Non avevano nulla da dire?

Altri infine domandavano come potesse essere arrivato a questo stato… come si fa?

Come si fa?

“Fate così!“, disse a voce alta anche se era rimasto solo.

“Fate così! Passate la vita intera a cercare, cercate, trovate, ricercate, ritroverete.

Ma voi ora dove siete?

Non ci siete!

Non vi vedo, non vi ascolto, dove siete?

Di certo non qui!

Qui ci soltanto io… a voi sembra!

Non è così!

Qui ci siete anche voi!

Tutti voi!

Non andate via da me, anche se siete lontani o vi allontano io, anche se siete scomparsi o sono scomparso io…

Voi siete qui.

Che vi piaccia o no.

Voi siete qui… “.

Restava, aspettava,

altri prima o poi sarebbero arrivati…

E poi ci sono…

E poi ci sono quelli che neanche credono che Tu sia li, presente, vivo, vero.

Ci sono quelli che non piegano mai un ginocchio dinanzi a un Tabernacolo, quelli che camminano, che passeggiano su e giù nelle chiese parlando al cellulare, quelli che parlano, parlano, ridono, ridacchiano, ignari della Tua Presenza. Forse come se Dio non ci fosse.

Già, in una chiesa c’è Dio?

Certo io sono tradizionalista e bigotto.

In una chiesa c’è Dio.

E non so perché io mi ostini a parlare con Te, ne tantomeno a fare silenzio per ascoltare Te.

Queste parole sono le mie per Te?

Sei Tu a suggerirle?

Sono parole da fariseo o da pubblicano?

Sono parole.

E ognuno potrà riconoscersi in queste…

O forse no.

Sono parole per quelli che ci sono, per quelli che non ci sono.

E poi.

E poi ci sono io.

Fatto di parole e di silenzi.

Di luci e di ombre.

E poi ci sono io,

dinanzi a Te,

rimango senza parole…

Si sta qui…

C’è quiete, c’è silenzio.

Non sento altro.

Non vedo altro.

Delle luci danzano ai piedi di Colui che è Luce.

Gli artifici della tecnica rendono più luminoso, almeno ai miei occhi, Colui che è Luce.

Luce che attende di essere accolta…

Fa silenzio… no, non fuori, “fa silenzio” dico al mio cuore, ai miei pensieri, alle tempesta di vento e di sabbia che coprono ogni cosa…

Ed è nello stare qui che si trova un senso ad ogni cosa.

Ogni cosa.

Ogni fatto.

Ogni avvenimento.

Ogni opportunità.

Ogni ferita.

Ogni caduta.

Ogni battito.

Silenziosa presenza vitale…

Si sta qui perché so che sei qui.

Basta il Tuo sguardo…

Non è falsa illusione, per chi ha fede, per chi crede che in quel poco di acqua e farina, un Ostia consacrata, ci sja realmente il Corpo di Cristo, è molto, molto di più di quanto si possa desiderare…

Arrivare qui, in silenzio davanti a Te,

tra il profumo dell’incenso,

le luci accese ma non troppo,

pochi cuscini ai piedi dell’altare.

 

Qui c’è Dio.

Vivo.

Vero.

A Lui affido le mie preghiere, allargo il cuore per ascoltare ancora la Sua Voce nella mia vita.

Sa chi sono, conosce i miei passi, anche quelli falsi…

Lui sa tutto di me!

Sa già ciò di cui ho bisogno, sa già cosa mi accadrà domani e così anche dopodomani…

Conosce la mia vita, ha visto le mie profondità, gli anfratti bui e misteriosi, sconosciuti anche a me.

Signore, Tu sai tutto!

Tu sai che Ti Amo? Per lo meno mi sforzo ogni giorno di camminare nell’Amore.

Non ci riesco, vedo i miei fallimenti, vedo i miei passi svelti, vedo verità che non sapevo di avere…

Vedo anche i fallimenti di quelli che poni sul mio cammino, vedo anche le loro gioie!

Che nulla possa mai distrarmi da Te!

Un solo sguardo, il Tuo,

è capace di trasformare le mie tenebre,

nella Tua calda luce…

Ti vedo bene anche da qui…

  • Io ti vedo bene anche da qui.
  • Facciamo silenzio dai…

 

  • Io ti vedo bene anche da qui… te l’ho già detto mi pare?
  • Si, lo hai già detto… a volte devi proprio ripetere due volte?
  • Se fosse il caso… anche tre!
  • Allora facciamo silenzio…
  • Esattamente, facciamo silenzio. Io ti vedo bene anche da qui.
  • Lo so, lo so…
  • ***
  • Tu mi vedi invece?
  • Tu mi vedi… io ti ascolto!
  • E non vuoi anche vedermi?
  • Sai mi basta anche sentirti… un battito, di cuore o di ciglia. Sentirti, ascoltare che ci sei.

 

  • Da dove cominciare?
  • Cominciamo dall’ultimo….anzi dagli ultimi.

 

  • Ci sono ultimi e ultimi…
  • Ci sono quelli che arrivano ultimi, quelli che scelgono di essere ultimi, quelli ancora che si ritrovano ultimi senza sapere perché…

 

  • E tu cosa vuoi fare? Stai loro vicino!
  • Ci provo… e se non vogliono? Se non vogliono essere aiutati?

 

  • Stai loro vicino…
  • E se fanno di tutto per stare soli?
  • Domandati perché lo fanno…
  • E…

 

  • Domandalo anche a loro…
  • Allora intanto li ascolto…
  • Si, intanto li ascolti, poi ascolta anche me…

È sempre bello stare qui…

  • E ti chiedi come stai?
  • Si, ogni tanto capita.
  • Come sentirsi davanti al mare e non smettere di pensare.
  • Si, capita così.
  • E ti racconti la tua vita…
  • Esattamente, episodio dopo episodio.
  • Alcuni in bianco e nero. Altri a colori.
  • E rido e piango.
  • Scene da ricordare e altre da…
  • Mai dimenticare. Fanno parte di me.
  • Infatti, non dimenticare ma custodire.
  • Le tengo per me, custodite in me.

Rumori lontani, voci che si sovrappongono, il posto è in fondo sempre lo stesso.

  • È la tua vita.
  • Si, è la mia vita. Devo solo mettere qualcosa a posto.
  • E chi non deve?
  • Già!
  • Hai presente i calzini nel cassetto? I giravite nella cassetta degli attrezzi? Le posate in cucina?
  • Appena li hai sistemati, ne prendi uno e tutto da riordinare. Sempre!
  • È la vita.
  • La mia vita… è così.
  • Ecco perché sono qui.
  • Per aiutarmi a mettere ordine.
  • Ti do una mano.
  • È sempre bello stare qui! Che dire… grazie!

Solo Tu sei il mio pastore…

E tra le mie tante resistenze,

come sempre sei Tu che mi vieni a cercare.

E mi prendi con Te.

Nei fallimenti, nei sogni infranti,

sei Tu che doni ancora la forza,

per dire al mondo che non ci sono solo io…

In mezzo a noi è venuto ad abitare Dio…

Mano nella mano…

  • Voi poi fate così…
  • Sono istruzioni per l’uso?

  • No, no, per la vita! Fate così… prendetevi ogni giorno per mano!
  • Io e lei? Lo facciamo tutte le volte che possiamo!

  • Si… lo vedo… ma ogni tanto la tua mano destra prenda la tua mano sinistra…
  • Come per stringerla?

  • No no… come per pregare…
  • Ah…

  • Si, poi dentro quelle mani unite immagina che stai stringendo quelle di lei. E tu fallo immaginando che stai stringendo quelle di lui.
  • E poi?

  • Non credi sia già tanto? Ho visto una coppia, ogni volta che andavo a celebrare in quella chiesa vicino casa vostra, ho visto questa coppia ogni volta entrare in chiesa e poi uscirne al termine della messa. Non ne conoscevo il nome. Lui l’altro giorno mi ha fermato… mi ha detto che sua moglie è andata via quattro giorni prima.
  • Oh… mi dispiace.

  • Dispiace anche a me, avrei voluto stringerlo e baciarlo dei baci che solo il Signore sa dare… ma ho visto qualcosa in lui che ora sto dando a voi…
  • Cosa? Forse lo immagino…

  • Si, proprio quello che pensi. Ho visto le sue mani stringere fortemente quelle della sua sposa…