Dici che il fiume…

1995, un anno dopo il diploma, esce un album degli U2 e Brian Eno con lo pseudomino Passenger.
Ascolto spesso la mattina, mentre sono sotto la doccia, una canzone che spero sia ancora conosciuta da tanti. Si, perché ci sono canzoni sono tempo, senza età.
Miss Sarajevo, un incontro delicato e potente tra la voce di Bono Vox e quella di Luciano Pavarotti.
L’ascolto perché mi sembra quasi la sigla di inizio trasmissioni per la nuova giornata. Anche adesso che è al termine, pochi minuti di autonomia ancora, l’ascolto perché mi piace pensare che oggi possa essere l’ultima canzone che ascolto, la prima che domani ascolterò.
Ha un non so che di sapienziale, anche se a differenza del libro di Qoelet non sentenzia ma pone domande…

Is there a time for keeping your distance?
A time to turn your eyes away?
Is there a time for keeping your head down?
For getting on with your day?

C’è un tempo per mantenere le distanze?
Un tempo per distogliere lo sguardo?
C’è un tempo per tenere la testa bassa?
Per andare avanti con la tua giornata?

C’è un tempo per ogni cosa.

Credo che ci sia sempre un tempo per farsi delle domande, quelle belle toste.

A quel tempo segue un tempo per attenderne le risposte.

Di sicuro poi c’è sempre tempo per fermare le ostilità, quelle che stanno per nascere, smorzare i toni, placare rabbie e bollori.

Credo ci sia poi sempre il tempo per avere speranza, tanta speranza.

Quella del cambiamento, quella dello sconvolgimento dei nostri orizzonti.

Abramo, Isacco, Giacobbe, Maria, Giuseppe… tanti altri ce lo hanno testimoniato.
Arriva quando meno te lo aspetti, puoi resistere, essere indifferente. Puoi far finta di niente.
Ciò che viene dall’Alto non può mai lasciarti indifferente. Non puoi restare chiuso.

Da un lato dici di aver fame e sete di Assoluto, di Infinito… poi quando si presenta l’occasione dici no.

Tra le risposte alle domande belle rimane sempre quella con la quale dici no al male. In tutte le sue forme. Con tutte le sue catene.
E diventi libero… di scorrere fino al mare.

Fino al mare, distesa infinita d’acqua che sa di benedizione.

Perché nell’Amore puoi solo sperare, perché l’Amore lo puoi solo aspettare.
Il resto? Poco importa.

Domani è un nuovo giorno.
Laddove non è giunto oggi l’Amore,
giungerà domani.
Ed io domani lo aspetterò ancora!

Dici che il fiume trova la via al mare
E come il fiume giungerai a me
Oltre i confini e le terre assetate
Dici che come fiume
Come fiume…
L’amore giungerà
L’amore…

Protetto: ,

Il contenuto è protetto da password. Per visualizzarlo inserisci di seguito la password:

È tempo di alzarsi!

Un tipico risveglio dalle parti di casa mia…

Capello scombinato, sguardo da pesce lesso mezzo addormentato, ci si sveglia così, ogni giorno, pronti per alzarsi e fare quello che ogni giorno facciamo, cerchiamo di conquistare il mondo!

Ok, ok…
Cose belle e normalissime soprattutto se la sveglia suona in orario, se il nostro risveglio è un buon risveglio, se il sonno che abbiamo fatto è stato rigeneratore.

Altrimenti… Altrimenti stai male, tutto il giorno fino alla sera e sprofondi in una spirale senza fine.

Passi allora all’analisi delle possibili soluzioni, impegnandoti in una corretta igiene del sonno.
Evita questo,
evita quell’altro,
spegni i dispositivi elettronici,
riduci la caffeina,
non consumare alcolici,
etc etc.

Poi pensi che più si va avanti con gli anni, meno si ha bisogno di dormire…

Così ti chiedi: “Ma perché?”.

E ti rispondi: “Hai troppi pensieri, i tuoi e quelli degli altri…”.

E infine trovi anche un colpevole…
“Da quando è tornata l’ora solare ti svegli sempre allo stesso orario, sempre alle 4.05 e non riesci più a prendere sonno… Il colpevole lo abbiamo trovato!”.

Il caso è chiuso, il sonno rimane.

Era il 1997, “Ho imparato a sognare”, album XXX dei Negrita.
Una canzone ripresa anche da altri artisti, tra questi Fiorella Mannoia.

Mi sveglio, ho sonno, mi chiedo cosa ho sognato questa notte.
Qualcuno, in questi giorni, ha sognato i propri cari defunti.

Mi hanno raccontato di averli visti belli come non mai, giovani e in splendida forma, sorridenti, davvero felici.
Che bel sogno!

Io è da tempo che non sogno mio papà o altri miei cari.
Vabbè non fa niente!

Faccio tanti altri bei sogni, tutti da realizzare, non posso mica smettere di farli!

1997, un anno molto diverso da quello che stiamo vivendo, amici e luoghi diversi, qualche bel sogno da realizzare, alcuni portati a compimento, altri no.

Gli anni della mia vita mi hanno insegnato a sognare:

“C’è che ormai che ho imparato a sognare non smetterò”.

E ora è tempo di alzarsi!

Santa giornata a tutti!