Nella notte eravamo…

Guardavo oggi delle foto del 2005, in “gita” ad Ustica… eravamo giovani, con chili di meno, con tanti sogni e progetti, quello che potevamo fare noi per Dio, per la nostra Chiesa.

Chissà…
Gli anni poi sono passati, ci hanno travolto e coinvolto.

Gli anni della formazione e dell’esperienze pastorali.,
A volte siamo stati noi a travolgere e sconvolgere.
A volte abbiamo avvicinato, altre allontanato.

4 aprile 2012, appena dieci giorni prima dell’ordinazione, su youtube la pubblicazione di una canzone dei Keane, gruppo musicale rock alternativo britannico (definito così da wikipedia), dal titolo “Silenced by the night”.
In un passaggio riporta così…

We were silenced by the night
Siamo stati messi a tacere dalla notte

But you and I, we’re gonna rise again
Ma tu e io sorgeremo di nuovo

Divided from the light
Divisi dalla luce

I wanna love the way we used to then
Voglio amare come facevamo un tempo

Nella notte tutto sembra senza speranza… ma poi appena viene il giorno tutto sembra superabile.
Io lo so che lo è. Perché una volta superata la notte, nel giorno nuovo tutto è più chiaro.

Oggi credo di aver chiaro qualcosa in più…

È il Canto dello Sposo e della Sposa, vivono il tempo con pazienza, un’attesa carichi di Speranza, soffrono insieme, stretti, legati, uniti…

È il tempo della misericordia!

Il tempo nel quale io ricordo a me stesso non tanto quello che io posso fare per Dio e per la Chiesa, quanto quello che Dio e la Chiesa hanno fatto per me.

Ed è già giorno!

Tempo per Amare ed essere Amati!

Grazie don Alessandro!

L’ho incontrato qualche anno fa, assistevamo allo stesso spettacolo in un teatro di periferia.
Prima dell’inizio mi ero avvicinato a lui, mi ero seduto accanto, due parole di circostanza, come mai qui, è la prima volta, etc etc…

Io il suo nome lo conosco. Forse lui non si ricorda del mio.
Ci conoscevamo anche grazie al Movimento del Cursillos di Cristianità, poi non dimenticherò mai la visita ad Ustica l’anno del mio propedeutico, nel 2005.

E mi fa: “Ma tu in che anno sei nato?”.
Ed io: “Nel 76”.

E continua “E quando sei nato sei stato battezzato subito?”
“No, no, dopo qualche settimana…”.

E aggiunge: “E in quale chiesa sei stato battezzato?”
“A sant’Ernesto!”.

“Sono passato pure io da sant’Ernesto”, mi fa. “E quando ti hanno battezzato ti hanno messo soltanto il tuo nome?”.
“Si, soltanto Massimiliano”.

Forse non ricordavi il mio nome, ma non me lo hai detto, io poi non te l’ho mai chiesto.
Di sicuro mi hai lasciato spiazzato. Forse avrei dovuto chiedere…
Però ogni volta che penso a questo episodio… sorrido!

Ed ora gioisci ancora di più tu stesso con Dio!

Grazie don Alessandro!

Buon cammino suor Elvira!

Così sei andata via, quasi con quella discrezione che ti caratterizzava mentre mi preparavo prima di celebrare l’Eucarestia con voi.

Mi hai accompagnato in questi anni, per quel che ricordo sei sempre stata una suora anziana con tanta forza, sarà stata la tua tempra calabrese.

Lo so però che la forza era quella che ti veniva data dall’Alto… Col passare degli anni me lo dicevi che le forze non le avevi più per continuare le cose che facevi, veniva meno anche la vista, eppure eri sempre lì, occupandoti delle “cose di Dio”, tra corporali e manutergi, tessendo relazioni con quanti venivano a messa da voi.

E mi piaceva sorprenderti quando dimenticavi di accendere le candele sulla mensa, io uscivo l’accendino e ti battevo in velocità…

Ti ho vista qualche giorno fa, seduta prima fila, mi sono avvicinato dicendoti: “Suor Elvira!”. Coperto dalla mascherina non mi avevi riconosciuto, suor Marta avvicinandosi a te disse: “Suor Elvira, è padre Massimiliano!”.

Ricordo il sorriso che mi hai donato… Tra tutti i ricordi, tra le tue parole e le tue preghiere, quel sorriso lo tengo per me!

E anche se ora mi è difficile trattenere le lacrime, so che dentro me sono lacrime di gioia, perché tu ora gioisci pienamente con il Tuo Sposo!

In questo giorno di nascita al cielo ti accompagnino la Vergine Madre e tutti gli Angeli!

Santa Elisabetta d’Ungheria e il venerabile padre Angelico Lipani ti accolgano con tutti i santi nella gioia del Cielo!

E tu suor Elvira prega per noi!

Familiari del Clero

Da qualche tempo esiste un’associazione denominata “Familiari del Clero”, composta non soltanto dalle famiglie del clero diocesano ma anche da tanti amici e amiche che vogliono seguire e sostenere in modo particolare vescovi, preti, diaconi…

Questo tempo ci ha insegnato e ci sta insegnando tante cose, anche il poter stare vicini a distanza di sicurezza, lo stare vicini, ancora di più, con legami spirituali forti.

Non è il tempo della DAD, didattica a distanza, della DDI, didattica digitale integrata, della FAD, formazione a distanza.

È anche il tempo della CAD, chiesa o comunità a distanza, tempo della PAD, preghiera a distanza.

E per quanto possiamo essere distanti fisicamente la preghiera ci avvicina a Dio e tra noi più di quanto immaginiamo…

In fondo di un DAD, Dio a distanza, sappiamo farcene ben poco!

Abbiamo soltanto bisogno di un Padre…

Un sentito grazie agli associati più giovani e tecnologici che hanno permesso incontrarsi digitalmente!