Esercizi Spirituali… Perché no?

Introduzione
Il tempo di Quaresima è considerato come tempo forte durante il quale il fedele si prepara a vivere la Pasqua di Risurrezione, il passaggio dalla vita che muore alla Vita che non muore, quanto Gesù Cristo, in totale obbedienza alla volontà del Padre, ha permesso con il sacrificio della croce.
È un tempo durante il quale non mancano incontri, catechesi, esercizi spirituali, parole buone servono a preparare il terreno interiore, l’uomo riscopra la propria libertà di creatura, l’essere figli di Dio.
Qualche giorno fa mi è stato chiesto, da persone differenti: “Don ma tu esercizi spirituali non ne fai?”.
Di solito li “faccio” perché qualche confratello mi chiede di dettare delle riflessioni per la sua comunità parrocchiale, c’è sempre qualcosa che possa aiutarci a vivere meglio, l’evento principale dell’anno liturgico che per il cristiano rimane sempre la Pasqua.
In fondo meglio essere preparati con un’introduzione che fare le cose a scoppolone!
Scusatemi per la licenza poetica… Di fondo il mio problema principale non era il non avere le cose da dire, ma non avere una comunità fisicamente presente alla quale rivolgermi.
Lo so, è il tempo della DAD, la didattica a distanza, di CAD, io conosco il Disegno Assistito al Computer (computer aided drafting), devo dire che le Catechesi A Distanza non mi riescono bene, non mi ritrovo a bene a viverle.
È più forte di me, non sono pronto a vivere questo passaggio!

Questo è un tempo diverso, molto diverso, voglio viverlo diversamente, non mi va di viverlo allo stesso modo degli altri anni, ci sono cose che posso fare, altre che non posso fare.
So che è così, so che lo devo vivere così, spero fermamente non viverne più così!
Come ogni tempo vissuto lascerà i suoi segni e insieme possiamo coglierne anche i frutti.

Le cose da dire le ho, poi chi mi conosce sa che mi piace parlare!
Ho pensato pertanto di accontentare quei due amici che mi avevano chiesto, con piccolo sforzo, fare qualcosa che potesse servire a tutti.
Ho “usato”, credo sia più corretto dire “mi sono lasciato usare” dallo spazio dell’omelia, almeno durante la messa ho le suore davanti che mi supportano e sopportano, creando così uno spazio e un tempo dilatati per mettere nero su bianco, anche vocale, quanto lo Spirito vuole suggerire a me e a voi.

Primo Passo
La base di partenza è il brano del vangelo di Matteo con il quale abbiamo iniziato la Settimana Santa, nella Domenica delle Palme. Subito, nei primi versetti, i discepoli chiedono al Signore dove voglia che preparino per celebrare la Pasqua ebraica. Sono partito proprio da li… dal dove. Lo sappiamo, per ora siamo a casa, celebriamola a casa! La domanda dei discepoli l’ho subito convertita in un passaggio dal dove al come… come possiamo preparare questa Pasqua?
La risposta al “come” che era un “dove” sarà al centro di queste omelie-esercizi di questi tre giorni della Settimana Santa.

Buon ascolto!

Lunedì Santo

Ascolta qui la Prima parte!

Martedì Santo
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Mercoledì Santo

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Domenica delle Palme

Venuta la sera, giunse un uomo ricco, di Arimatèa, chiamato Giuseppe; anche lui era diventato discepolo di Gesù. Questi si presentò a Pilato e chiese il corpo di Gesù. Pilato allora ordinò che gli fosse consegnato. Giuseppe prese il corpo, lo avvolse in un lenzuolo pulito e lo depose nel suo sepolcro nuovo, che si era fatto scavare nella roccia; rotolata poi una grande pietra all’entrata del sepolcro, se ne andò. Lì, sedute di fronte alla tomba, c’erano Maria di Màgdala e l’altra Maria.

Ascolta qui l’omelia!

La Domenica delle Palme, delle Salme, del Salmo

Era il 1990 quando uscì l’album di Fabrizio De André “Le nuvole”.
Non ricordo se l’ascoltai in quel periodo o pochi anni dopo.
Non lo ricordo e non importa.

So che tra le tracce, tra i capolavori, c’è anche “La domenica delle salme”.

So anche che qualche giorno fa, durante un’omelia, anziché dire “Domenica delle Palme” ho detto per sbaglio “Domenica delle salme”.

Avevo in testa da qualche giorno le parole di questa canzone, un ricordo musicale alimentato dalle tante salme viste in tv… l’orrore della morte ti sembra lontano, poi senti che muoiono persone che conosci, parenti di amici, tutto sembra diverso.

Si, ci sono tante salme.
Ci sono anche le palme. La Settimana Santa che si apre ogni anno… le cose da preparare, processioni, chiese addobbate a festa, l’avvio dei giorni che ci portano al centro della vita dei credenti di coloro che credono che Gesù Cristo è il Figlio di Dio, la Pasqua.

«Dove vuoi che prepariamo per te, perché tu possa mangiare la Pasqua?», chiedono così i discepoli all’interno del Vangelo di Matteo, al cap. 26.

Quest’anno non è soltanto “dove”, è anche “come”. Celebrare in assenza del Popolo. È tutto così diverso…

Per uno strano gioco di lettere, la “p” e la “s” in inglese abitano vicine nella parola “psalm”, ovvero salmo.

Gioco con le parole, con le lettere, gioco con la “Parola”.
Faccio caso come se da un lato la Domenica delle Palme ricorda l’ingresso di Gesù in Gerusalemme, dall’altro la Domenica della salme (al di là del significato della canzone) mi faccia ricordare che la morte del Giusto è necessaria. Dobbiamo vivere questo periodo, dovevamo passarci.

Scelgo di vivere questa Domenica come l’orante dei salmi… nel momento della prova invoca il Signore, sa che Dio lo può salvare, sa che Dio lo porta al largo, lontano dal pericolo, perché lo ama, Dio ama il povero che lo invoca.

Mi affido al Signore, affido voi tutti, so che il mio Signore è vivo, invoco e prego Dio perché l’umanità possa elevare elevare il grido di “vibrante protesta”.

Si, perché siamo chiamati a restare a casa e non siamo chiamati a restare in silenzio.
Muoiono oggi ancora tanti giusti, abbiamo dimenticato che Cristo è già morto per tutti?

Auguro a tutti, anche a me stesso, di vivere il senso vero dell’essere di Dio, in tutto e per tutto,

essere veramente liberi perché liberati dalla morte con la Pasqua di Risurrezione di Cristo Gesù Nostro Signore!

Dio vi benedica

Buona Settimana Santa!

don Massimiliano

V Domenica di Quaresima

«Padre, ti rendo grazie perché mi hai ascoltato. Io sapevo che mi dai sempre ascolto, ma l’ho detto per la gente che mi sta attorno, perché credano che tu mi hai mandato». Detto questo, gridò a gran voce: «Lazzaro, vieni fuori!». Il morto uscì, i piedi e le mani legati con bende, e il viso avvolto da un sudario. Gesù disse loro: «Liberàtelo e lasciàtelo andare».

Ascolta qui l’omelia!