dal Salmo 102
Santissimo Corpo e Sangue di Cristo
“Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue rimane in me e io in lui… Chi mangia questo pane vivrà in eterno”.
San Barnaba
Oggi san Barnaba memoria di un apostolo minore: il nome però mi piace, mi ispira…
Barnaba, figlio dell’esortazione, figlio della consolazione.
Ripenso a questo nome da stamattina, voglio fissarne un senso ora, lo consegno una volta alla mia vocazione, al mio essere presbitero, al servizio dell’Amore che esorta e che consola.
Credo di poterlo essere pure io figlio dell’esortazione e/o della consolazione, a partire dalle mie parole e in qualche caso riuscirci con i fatti (si lavora quotidianamente per far corrispondere parole e fatti), perché sono stato esortato pure io, sono stato consolato anche io.
Ciò che ho ricevuto sono chiamato a donarlo, gratuitamente, nelle vite di quanti il Signore pone sul cammino.
Difficile compito, arduo direi, quando siamo chiamati ad esortare e a consolare i nostri familiari, quando siamo chiamati ad annunciare Te ai lontani.
Riesce bene con quelli che sono lontani e vicini quanto basta. Quelli ai quali sei riuscito a trasmettere l’amore per il Mistero di Dio nel quale si è stati innestati.
Lontani, vicini… la distanza giusta vai ad indovinarla! Diversi si lasciano affascinare, camminano con te.
Certi giorni sono loro che ti esortano, ti consolano. Lo fanno consapevolmente, lo fanno inconsciamente. Lo fanno… e ci sentiamo esortati, asciugate le nostre lacrime siamo davvero consolati.
Però rimane difficile farsi vicini, prossimi, a quelli della tua stessa casa, della tua famiglia.
Quelli che sono lontani li lasciamo avvicinare, si accorciano le distanze, quando ci scoprono bravi a farli ridere, siamo simpatici, siamo seri, con passioni varie ed eventuali: preti come cantanti, ballerini, chef, cabarettisti, mattatori, imitatori, illuminati, letterati, eclettici, sportivi… per alcuni siamo pure più loro vicini quando ci scoprono peccatori, quando ci riveliamo con tutto il bagaglio di fragilità e tragedie personali.
Aiutateci però ad essere esortatori e consolatori.
Aiutateci a rimanere tali, aiutateci a donare nelle vostre vite questo particolare aspetto del ministero presbiterale.
Ce ne accorgiamo quando facciamo bene il nostro “lavoro”… quando “lavoriamo” bene per il Regno!
Lo vedo, lo sento quando ci ringraziate per una frase detta, un pensiero dettato dall’Alto condiviso durante un’omelia… oppure quando, ritrovandosi dopo tempo, ci dite che vi siamo mancati, che vi è mancata quella parte di noi che vi fa sentire più vicini Lui.
Tenete sempre nel cuore, nel vostro e ricordatelo al nostro, la gratuità dell’Amore che ci ha conquistato, consolato ed esortato.
Ricordateci di rimanere sempre fedeli al Signore!
Io ho scritto delle pagine, leggendo qua e la nella mia vita e nelle vostre, presto saranno pubblicate… ci sono però quelle di tutti i miei confratelli, tantissime pagine con voi, belle, anzi bellissime, ancora da scrivere, altre da leggere, ripassare!
Aiutateci a custodirle e a donarle, per altri vicini o lontani che hanno bisogno di essere esortati, consolati, quanti ancora non sanno cosa vuol dire Amare, quanti ancora non hanno conosciuto Dio Amore.
San Barnaba aiutaci tu!
Santissima Trinità
“Dio ha tanto amato il mondo da dare il Figlio, unigenito, perché chiunque crede in lui non vada perduto, ma abbia la vita eterna”.
Solennità di Pentecoste
“Vieni, Santo Spirito, riempi i cuori dei tuoi fedeli e accendi in essi il fuoco del tuo amore”.
Ascensione del Signore
VI Domenica di Pasqua
“Non vi lascerò orfani: verrò da voi. Ancora un poco e il mondo non mi vedrà più; voi invece mi vedrete, perché io vivo e voi vivrete. In quel giorno voi saprete che io sono nel Padre mio e voi in me e io in voi”
Ascolta qui l’omelia!
V Domenica di Pasqua
IV Domenica di Pasqua
“In verità, in verità io vi dico: io sono la porta delle pecore. Tutti coloro che sono venuti prima di me, sono ladri e briganti; ma le pecore non li hanno ascoltati. Io sono la porta: se uno entra attraverso di me, sarà salvato; entrerà e uscirà e troverà pascolo”.
Ascolta qui l’omelia!