Lacrime

Era da un po’ che non ti facevi vedere da queste parti… e come la prima volta che ti ho visto, forse la seconda, anche oggi ti sei messa a piangere.

Hai pianto.

Sei rimasta in fondo, in silenzio, piangendo… tant’è che quando mi sono avvicinato mi hai chiesto pure un fazzoletto, ed io ti ho dato il mio…

Ora mi chiedo quanto è necessario piangere davanti a Te. Vorrei farlo pure io, per portare fuori il dolore mio, quel peso che mi è dato dagli altri. Piango senza lacrime. Ti guardo, sorrido, dico di piangere senza lacrime.

Continuo a restare qui, in silenzio.

Allora perché mai piangiamo?

Perché mai non riusciamo a trattenere le lacrime?

Perché gli altri piangono ed io non riesco a farlo davanti a Te?

Se potessi avere una lacrima soltanto, solo una per quello che ho dentro… se solo riuscissi!

non sono forse scritte nel tuo libro?

Nel frattempo che aspetto l’arrivo delle lacrime Ti guardo. Come se Tu non conoscessi già tutto di me!

I passi del mio vagare tu li hai contati,

nel tuo otre raccogli le mie lacrime:

Sai ogni cosa di me. E ti narro ancora di me!

Questa sera tra le altre una sola cosa ti chiedo però con insistenza… Ti chiedo di farmi dono delle lacrime!

Voglio piangere, qui davanti a Te…

Tempo di pausa

Non è un arrivederci, non è nemmeno un addio.

È un tempo di pausa.

Per qualche settimana, un mese o forse due, non ci sarà quel momento per me bello, anzi bellissimo, dell’Adorazione Eucaristica.

Prima un’ora, poi due, cercando di portare avanti un’iniziativa che riuscisse a dare respiro, una pausa, tra i tanti affanni dei mille passi da compiere ogni giorno.

Egoista, chiamatemi così… fin dall’inizio sono stato egoista.

Un tesoro di grazia, uno scrigno aperto intanto per me… eh si, per questo sono egoista!

Lo facevo per me, l’ho fatto sempre per me.

Perché ho sempre ritenuto necessario, indispensabile, fermarmi davanti a Lui.

Nel silenzio, quando possibile, con l’odore buono di incenso nell’aria, una nuvola di fumo che sale al cielo come preghiera…

Alcuni si sono avvicinati e hanno vissuto con me questo silenzio… altri non hanno compreso, altri ancora con troppi impegni non si sono mai fermati…

Eppure io quel Vangelo di Giovanni ce l’ho scolpito dentro, forse un marchio profondo: “Senza di me non potete far nulla”.

Ogni volta che ho potuto mi sono fermato per presentarmi con il mio poco, pochissimo, quello che sono riuscito a fare dicendo sempre: “È grazie a Te se sono riuscito in questo!”.

Senza di Te non avrei mai fatto nulla… davanti a quel poco non mi hai mai rimproverato… ho sentito il Tuo sguardo d’amore e di pace trafiggermi il cuore…

Davvero bello questo tempo insieme!

È vivere il mio tempo eternamente in Te!

Ora però che ho messo in circolo le mie parole posso riprendere a stare in silenzio davanti a Te…

Prego in questo silenzio perché chi è nella prova Ti possa sentire accanto a sé…

 Ti prego per me, per quanti poni sul mio cammino.

Ti prego perché possa continuare a vivere restando sempre alla Tua presenza…

Perché?

Mi interrogo davanti a Te sul senso del nascere, del vivere, del morire…

Mi chiedo sempre perché il giusto muoia giovane,
mentre l’empio colui che cammina lungo vie non buone prosperi fino a tarda età…

Ti affido Giampiero, a 41 anni, per un malore improvviso lascia la moglie e i due figli, i genitori, il fratello Francesco con la moglie Cristina, i nipoti…
Lascia questo mondo, per un malore improvviso.

Perché il giusto muore giovane?
Perché non lasciare che nel tempo veda con la moglie i figli crescere?

Io me lo domando davanti a Te.
Lo domando a Te.

Spiegami Tu il perché…

Davanti a Te…

Stava da solo in chiesa, un prete come tanti, un uomo come tanti altri.

Stava da solo, in silenzio, pregava davanti a un altare sul quale era riposto l’ostensorio con il Santissimo Sacramento.

La sua fede, fatta di tante cose piccole accumulate nel tempo, aveva trovato in quel momento di silenzio uno dei momenti più belli e aspettati della settimana.

Stare li, con il suo Signore, ascoltando in silenzio quanto aveva ancora da dirgli, nello stesso silenzio raccontargli a bassa voce degli incontri, delle storie, dei successi e dei guai…

 

Eccomi sono qui! Rimarrei così tutto il giorno, la sera, la notte. Un granello di incenso, una fiammella danzante, le luci e le ombre… sono qui, eccomi!

Cosa hai da dirmi oggi? Di chi vuoi parlarmi?

Posso dire tutto? Ma tu già lo sai! Sei con me tutti i giorni!

Però dimmele le cose! Dai, racconta pure…

Siamo solo io e Te… leggile dentro me!

No, no, dille tu, anche a bassa voce…

Ti parlo di lei allora…

Parlami di lei…

Ti parlo di lei perché sembra non le vada mai bene niente, perché mi sembra stanca e confusa…

Ah si? Non lo immaginavo…

Ti parlo di lei perché a volte la sento piangere, fragile e triste, lei piange…

E tu cosa fai?

Rimango li, triste con lei… cerco di tirarla su. E poi fugge…

E tu cosa fai quando va via?

Io l’aspetto! Senza dire niente, senza giudicare, senza aggiungere o togliere nulla… l’aspetto! Perché così come l’ho incontrata, così so che tornerà.

Anche io faccio così con te.

Lo so e so che hai già compreso di chi sia quell’anima…

È la tua, lo so che è la tua… poco però importa di chi sia, di chiunque sia, so che tornerà a me…

E poi le cose, le case…

E così che funziona… I rumori, le cose, le case, marmitte bucate, la pioggia, le sirene, gli allarmi, la musica lontana, campane scordate, macchine veloci, macchine lente… E poi di nuovo, i rumori, le cose, le case, marmite bucate, ossa scricchiolate, allarmi, musica lontana, passi silenziosi… E poi… La Pace.

Il fantasma del Natale

Nei miei anni di vita ho vissuto quasi mezzo secolo di celebrazioni natalizie.

Nel tempo sono cambiate, perché in fondo sono cambiato io…
Il Natale della mia infanzia lo ricordo attraverso qualche foto, momenti personali conservati e custoditi in me, a casa dei nonni, con i cugini piccoli, l’emozione dei regali da aprire, le mangiate luculliane e non, l’importante stare bene insieme con gli zii, amici e parenti, che nei miei ricordi mi sembravano già grandi quando li ho visti… Oggi invece siamo tutti più anziani con i segni del tempo…

Poi dopo la morte di papà le cose sono andate diversamente, per anni, come un fantasma il Natale mi ha portato tanta tristezza e tante lacrime… Saranno stati pure belli quei giorni ma mancava qualcosa, mancava qualcuno…

Oggi, in questo Natale del Signore nell’anno 2022, non c’erano fantasmi del passato a terrorizzarmi…

Oggi è tutto diverso.
Metti che c’è un pizzico di fede in più.
Metti che questa fede non ci invita a tenerla nascosta ma a viverla.

Metti che nel dire grazie a Dio per i doni che ci ha fatto, una volta riconosciuti i doni, tutto il resto passa in secondo piano.

Oggi non ci sono fantasmi, l’unico fantasma è lo zio Massi che gioca a fare il fantasma con la nipote Nora… E me lo ha chiesto lei!

E nella Luce che squarcia le tenebre è già Natale!

Attendere…

Passó tutta la vita cercando altro e andando oltre.

Poi si accorse che tutto era già qui.

Tutto.

Ogni cosa… no, tutto.

Alcuni chiedevano come avesse fatto, come poter fare.

Altri restavano muti, in silenzio.

Altri ancora non sapevano cosa dire. Non avevano nulla da dire?

Altri infine domandavano come potesse essere arrivato a questo stato… come si fa?

Come si fa?

“Fate così!“, disse a voce alta anche se era rimasto solo.

“Fate così! Passate la vita intera a cercare, cercate, trovate, ricercate, ritroverete.

Ma voi ora dove siete?

Non ci siete!

Non vi vedo, non vi ascolto, dove siete?

Di certo non qui!

Qui ci soltanto io… a voi sembra!

Non è così!

Qui ci siete anche voi!

Tutti voi!

Non andate via da me, anche se siete lontani o vi allontano io, anche se siete scomparsi o sono scomparso io…

Voi siete qui.

Che vi piaccia o no.

Voi siete qui… “.

Restava, aspettava,

altri prima o poi sarebbero arrivati…