«..
. E io, quando sarò innalzato da terra, attirerò tutti a me». Diceva questo per indicare di quale morte doveva morire.
una volta avevo una stanza… ora ho anche il Cielo!
«..
. E io, quando sarò innalzato da terra, attirerò tutti a me». Diceva questo per indicare di quale morte doveva morire.
«Sei forse anche tu della Galilea? Studia, e vedrai che dalla Galilea non sorge profeta!».
Il Signore è vicino a chi ha il cuore spezzato…
Ricòrdati di Abramo, di Isacco, di Israele, tuoi servi, ai quali hai giurato per te stesso e hai detto: “Renderò la vostra posterità numerosa come le stelle del cielo…”.
«Àlzati, prendi la tua barella e cammina». E all’istante quell’uomo guarì: prese la sua barella e cominciò a camminare.
Quell’uomo credette alla parola che Gesù gli aveva detto e si mise in cammino.
“Alle fronde dei salici
E come potevano noi cantare
Con il piede straniero sopra il cuore,
fra i morti abbandonati nelle piazze
sull’erba dura di ghiaccio, al lamento
d’agnello dei fanciulli, all’urlo nero
della madre che andava incontro al figlio
crocifisso sul palo del telegrafo?
Alle fronde dei salici, per voto,
anche le nostre cetre erano appese,
oscillavano lievi al triste vento.
S. Quasimodo
Fallo presto.
Fallo subito.
Parole dette per compiere ciò che è necessario fare.
Non dopo, non più tardi.
Subito, presto.
Fiorisce presto il mandorlo?
Piantato nel giardino,
irrigato dalla pioggia.
Fiorisce presto…
È già ora?
Ed io, tra i primi raggi di sole
contemplo fiori di un albero non mio.
Quante volte queste parole potrebbero essere le nostre.
E non lo sono.
Scusa per ieri.
Scusa per l’altro ieri.
Funzionano queste parole, funzionano bene, quando sono messe sulla bocca di un bambino…
Funzionano ancora di più quando quel bambino trova il coraggio di scriverle, il coraggio dell’uomo che è già.
Calpestano le tue libertà.
E i tuoi piedi sono li,
caduti per caso?
O lasci che camminino
su quanto altri hanno lasciato per te?