Spesse volte…

Un "si" che cambia la vita,
capace di dare un senso a tutto il mondo.

Guardo Te e penso a quel "Si" della Madre.

E penso ai miei "no".
È inevitabile.
Penso ai "no" che mi hanno portato lontano da Te, ed ho portato altri lontano da Te.

Da un lato "si", dall'altro non uno ma tanti "no"... Spesse volte.

DirTi "si" è per sempre,
nel quotidiano vivere.
lo rinnovo dicendo no ad ogni altra cosa non sia Tu...

Un nuovo giorno…

Un nuovo giorno,
fatto di passi, parole, emozioni.
Come quando alla Tua presenza
comprendo che di Te non posso fare senza.

E tra cadute e rialzate,
continui ad avere compassione di me.
Allora saziami di Te.
Nella folla della solitudine,
nella follia dell’inquietudine.

Saziami di Te,
ogni giorno…

Frammenti

Frammenti di vita
rime e versi diversi
si incontrano,
si raccontano,
si amano,
si intrecciano
ordito in un’unica storia.

Frammenti…
di un medesimo tempo
si incrociano,
si uniscono,
si legano
per l’Eternità.

Non ricordo di chi siano queste parole, non ricordo siano mie o di altri.

Oggi però sono mie per Te…

Manda Signore!

Manda Signore un raggio della Tua Luce,

sia essa a guidare i nostri passi!

Suscita Signore testimoni coraggiosi,

provocatori della Vita Bella del Vangelo!

Martiri luminosi della Croce di Cristo!

Amar come Gesù!

🎼 Amar come Gesù amò,
sognar come Gesù sognò,
pensar come Gesù pensò,
scherzar come Gesù scherzò,
sentir come Gesù sentiva,
gioir come Gesù gioiva,
e quando arriverà la sera
tu ti senti pazza di felicità.
Sentir come Gesù sentiva,
gioir come Gesù gioiva,
e quando arriverà la sera
tu ti senti pazza di felicità! 🎶

Ad ognuno il suo piccolo miracolo!

In questi anni di celebrazioni eucaristiche non mi era mai successo quanto sto per raccontare.

Forse ad altri si… Ma a me mai!

Durante la celebrazione il prete spezza il Pane e lascia cadere un frammento all’interno del calice pieno di Vino.

Durante questo rito – chiamato “immistione” – dice: “Il corpo e sangue di Cristo, uniti in questo calice, siano per noi cibo di vita eterna”.

Le origini di questo rito sono da ricercare agli inizi della vita della Chiesa quando la domenica, i preti titolari della città di Roma dovevano celebrare per i loro fedeli e non potevano perciò prendere parte alla Messa celebrata dal Papa. Questi, volendo mantenere viva la comunione con i sacerdoti, inviava un frammento del pane eucaristico (fermentum) ai presbiteri delle chiese urbane. A loro volta, i presbiteri lo mettevano nel calice (“immistione”) quando celebravano l’Eucaristia nelle loro comunità.

Il rito del fermentum, dunque, sottolinea fortemente l’unità che l’Eucaristia richiede, quella comunione nella Chiesa data dalla comunione al corpo e sangue di Cristo, ora non più separati, ma riuniti nell’unico calice.

Normalmente spezzo un pezzettino della particola dal centro.

Alcune particole hanno impresso una croce. Altre il disegno di Gesù in croce.

L’Ostia di ieri mattina aveva impresso il Crocifisso.

Ho spezzato in due l’Ostia.

Si è staccato da solo, cadendo direttamente nel calice, il capo del Cristo Crocifisso.

Non sapevo cosa fare.

Non sapevo cosa dire.

Mi tremavano le mani.

Non riuscivo a parlare per la grande emozione.

Possiamo dare diverse letture a quanto è avvenuto…

Io però non so cosa dire.

Tengo dentro me, eppure condivido con voi, quanto nei miei sensi di straordinario ho provato…