La scuola che piace…

La buona scuola, quella degli alunni buoni, dove basta poco per vedere semi di speranza e di bontà vivace!

I compagni di classe, appena saputa la storia di uno di loro, sbarcato lo scorso anno a Lampedusa, partito dalla sua casa in un paese africano tre anni fa, hanno chiesto se avesse un cellulare.

Lui ha detto che glielo hanno rubato…

Loro, senza dire nulla, si sono subito organizzati per comprargliene uno nuovo.

Questo è l’inizio dell’anno scolastico che piace!

Chissà se lo sai…

Tu lo sai, lo hai sempre saputo, vorrei però sempre saperlo io… Io dimentico, lo dimentico troppo spesso. Chiudo gli occhi e tutti i buoni propositi vanno via… Via lontano da qui. Aiutami a ricordare. Sempre. Ogni giorno.

Cosa ti chiederò mai?

Aiutami ad avere fiducia in me!

Non ti sto chiedendo cose impossibili, irrealizzabili… Ma te lo sto davvero chiedendo?

Sono le mie domande, sono le domande di tanti…

Potrei continuare con mille altre ancora.

Ma è nel silenzio, profumo di incenso che sale verso il cielo, che il Maestro parla al cuore…co

Così adesso lo so.

Poi parliamo delle distanze, del cielo,
E di dove va a dormire la luna quando esce il sole
E di come era la terra prima che ci fosse l’amore
E sotto quale stella, tra mille anni
Se ci sarà una stella, ci si potrà abbracciare?

E poi la notte col suo silenzio regolare
Quel silenzio che a volte sembra la morte
Mi dà il coraggio di parlare
E di dirti tranquillamente,
Di dirtelo finalmente
Che ti amo
E che di amarti non smetterò mai…

Così adesso lo sai.

Caro Francesco…

Mi hai chiesto di scrivere qualcosa non più a caldo sul pellegrinaggio… hai ragione, erano pensieri, “parole a caldo”, maturate tra la stanchezza della sera e le luci lontane del mattino, trascrizione di riassunti emotivi di quanto vissuti il giorno prima.

Ora è il tempo di scrivere riflessioni a freddo… ma il caldo, il calore, è quello che giunge da quanti in questi giorni di rientro mi hanno accolto con un sorriso, con un grazie, per quanto sono riuscito a trasmettere in pillole, da quanti come pellegrini in Terra Santa hanno maturato scelte e consapevolezze di fede mai avute prima…

La riflessione a freddo nasce ora, in un momento di stacco davanti al Santissimo: per i credenti, per i cristiani cattolici, li, in quel pezzo di Pane, di Ostia, illuminato e incensato è presente, presenza viva e reale Gesù Cristo, lo stesso che abbiamo ritrovato nella fede lungo le strade affollate, deserte, polverose di una Terra lontana da noi e pure così simile ai nostri luoghi.

Mi fermo qui quando posso, non perché io sia più santo di quelli che non lo fanno, ma perché in realtà ho bisogno di stare alla Sua Presenza per capire meglio la mia essenza…

Non sono andato in quei luoghi perché speravo di non essere più peccatore, grande miracolo, ma perché il Signore mi aiutasse a comprendere ancora di più cosa vuol dire essere figlio, cosa vuol dire essere padre…

Di quei luoghi, spero nel profondo che anche tu possa conoscerli, porta con me ogni singolo granello di sabbia, ogni fiammella accesa, ogni sospiro di vento, ogni viso incrociato, tutte le mani giunti che ho visto in preghiera.

Parlami del viaggio… è il cammino che facciamo dentro noi, è pellegrino il nostro cuore che trova pace quando giunge alla meta che è Lui!

Porto con me i sorrisi e le lacrime versate prima di partire, le lacrime e la gioia di chi ha fatto ritorno e ha compreso molto di più se stesso.

Lo ha compreso dinanzi a Lui.

Vorrei poterti scrivere ancora, credo che lo farò appena potrò, nel frattempo ti chiedo, nel tuo piccolo di sostenere il mio cammino da presbitero, anziano, con la tua amicizia e con la tua preghiera…

Appunti di un pellegrino… 8

Finiscono qui gli appunti di un pellegrino, già, questo è l’ultimo appuntamento. So che vi mancheranno, ci saranno però tante altre occasioni di incontro. Intanto cominciamo e finiamo da qui!

Giorno dedicato alla Visitazione, Maria corre dalla cugina Elisabetta, grembi sussultanti di gioia, testimoniata e trasmessa.

Giorno che sa di fretta, delle ultime cose messe dentro ai bagagli, delle parole scambiate tra i pellegrini, delle attese e dei ritardi che difficilmente si recuperano.

E tu… perché il tuo passo è veloce?

Scappi da qualcosa o da qualcuno?

Hai sempre tante cose da fare?

Tu chi sei?

Già chi sei?

Perché sei hai fatto esperienza del Risorto la tua non sarà una semplice fretta spinta dalla voglia di fare…

Sarai mosso soltanto dalla gioia dell’annuncio, vivrai non lo stress,  ma la pace nel cuore di chi sa che a Dio tutto è possibile, di chi lascia fare a Dio, perché Lui vuole che tu sia soltanto in Lui!

Non siamo in ritardo… c’è sempre tempo per la salvezza di Dio!

Ferma i tuoi passi, calma il cuore, respira lentamente e Ama… solo così sarai testimone del Risorto!

Appunti di un pellegrino… 7

Chi ben comincia è a metà dell’opera.
E quando finisce? Quando finisce bene?

L’esperienza del sepolcro vuoto è esperienza di ciò che è finito, apparentemente, di ciò che ha un nuovo inizio.
Non finisce nulla.

È risorto!

Camminare lungo le strade di Gerusalemme, fuori o dentro le antiche mura, osservare, fotografare, gustare odori, sapori, colori.

E pensare…

È la stessa città che hai visto e vissuto Signore?
Sono gli stessi uomini?
Se fosse successo ora ti avrebbero crocifisso?
Possono essercene altre domande, tante altre.

Credo però che anche se quei fatti succedessero oggi… 
La risposta sarebbe sempre la stessa!

È risorto!

E non ci resta che annunciare al mondo che Lui è risorto, Gesù Cristo è il Risorto!

Appunti di un pellegrino… 5

Come i pastori questa mattina siamo stati colpiti dall’annuncio dell’angelo…

Dio è nato! Dio si è fatto carne! Dio è venuto ad abitare in mezzo a noi!

La notizia, la novità di Dio possiamo farla nostra, possiamo ignorarla, possiamo viverla con cuore tiepido.

Lo scambio tra il cielo e la terra, tra l’Infinito e il finito avviene qui, su questa terra in un punto che la tradizione vuole qui a Betlemme, la casa del pane.

Quanto è buono il pane nella sua semplicità!

Quanto è difficile per noi togliere ogni altro ingradiente dalla ricetta della felicità che Dio dà ad ognuno di noi…

Essere buoni come il Pane, quello vivo quello vero disceso dal cielo, essere pronti a farsi spezzare sulle tavole dal mondo, preziose mollichine che sfamano la fame d’Eterno…

Appunti di un pellegrino… 4

Delle parole usate, ripetute, sussurrate dolcemente o urlate a squarciagola, rimane lontano solo l’eco, come vento forte nel deserto della nostra vita…

La Tua Parola invece Signore rimane per sempre in noi, quando noi ci apriamo totalmente a Te!

Nella delusione cocente di una sconfitta, di un dramma, di un tradimento di un amico o di un familiare… La Tua Parola rimane.

Lo abbiamo sperimentato questa mattina nel segno dell’acqua diventata vino a Cana di Galilea, passando da Jericho tra datteri e sicomori, fino a sperimentare nel deserto la voce forte di Dio, il vento forte dello Spirito, capace di spazzare via ogni cosa che non va…

E per altre vie, come pellegrini che nella croce hanno sperimentato la salvezza, riprendere il cammino…

Appunti di un pellegrino… 3

L’acqua ci ha accompagnato oggi, dal fiume Giordano fino al mare di Tiberiade.

Tra l’inizio e la fine della giornata, altri luoghi d’incontro con Gesù.

Pani e pesci moltiplicati, beatitudini annunciate, pescatori di pesci che diventano pescatori di uomini…

Anche il sole tramonta oggi, lo vediamo nel riflesso increspato, leggero sull’acqua.

Tra i passi di un sentiero, le sorgenti di un fiume, il fruscio degli alberi al vento, sulle rive di un lago, sotto il sole cocente di un giorno intenso…

Chi abbiamo cercato? Chi abbiamo trovato?

La risposta è lì, davanti ai nostri occhi.

L’ha posta Dio nei nostri cuori.

Uomini e donne, compagni di viaggio, amici che hanno in comune l’essere figli dello stesso unico Dio.

Ti abbiamo cercato, ti abbiamo trovato, nel lungo bacio tra la terra e il cielo, quando il giorno finisce e pieni di speranza attendiamo il nuovo giorno…