Si torna!
In attesa di buone nuove…
Dove siamo stati?
Persi, ritrovati, partiti, mai più tornati.
A volte dispersi, frammentati, spezzati, rotti.
Altre volte uniti, incollati, aggregati.
Siamo stati laddove potevamo essere noi…
semplicemente grazie!
Abbiamo conosciuto l’amore che Dio ha per noi e vi abbiamo creduto!
Nel giorno in cui il Signore mi dona un nuovo anno da vivere in questa vita, 35 anni vissuti insieme, mi glorio del dono della Sua presenza e condivido parte di me ancora una volta con chi cammina con me…
Sono stati anni in cui ho conosciuto non cosa ma chi è l’Amore e saranno ancora anni, anni di “sperimentazione”, in cui provare i miei limiti e con l’aiuto di Dio superarli, con gli insuccessi che contraddistinguono i pionieri coraggiosi, con la gioia di scoprire che il “lavoro” fatto dal Signore in questi anni ha dato i suoi frutti… e dai frutti ci riconosceranno!
Il frutto è essere vicino a Lui, portare altri a Lui non per i miei meriti (o forse demeriti) ma per la sua Grazia: il frutto più bello è l’essere capace di rendere testimonianza continuamente all’Amore, sentendo che l’Agnello che toglie il peccato del mondo, gratuitamente Ama. Ma per quanto bello possa essere rimane un frutto acerbo, se non è scaldato dalla Luce rimarrà poco maturo..
Al Suo Amore possiamo rispondere solo con il nostro, per gli uomini e le donne che Egli Ama e per Lui: solo quest’Amore fa si che il nostro cuore sia nuovo, capace di Amare e di essere Amato.. scoprendo di essere servi dell’Amore, chiamati a compiere la Sua volontà e manifestare la Sua gloria!
Grazie a te che leggi e a Gesù Cristo… Santa Domenica!
Brillamenti…
Il sole non sarà più la tua luce di giorno, né ti illuminerà più il chiarore della luna. Ma il Signore sarà per te luce eterna, il tuo Dio sarà il tuo splendore.
È ormai una tradizione, sedersi accanto all’albero ancora acceso, l’ultima sera di queste feste così tanto desiderate prima e ora…
Ora non si vede l’ora di togliere via addobbi vari e luci, presepi… neanche il tempo di veder arrivare i Magi da lontano e subito pronti a sbarazzarci, di loro, di tutto.
Fuori dalla finestra alcune luci che adornavano i balconi del palazzo di fronte sono già spente… come se ad un tratto quella Stella che ha indicato il cammino si stancasse e andasse via lontano, per un’altra strada a luci spente, magari per risparmiare carburante!
Contemplo così, da solo, il Mistero del Natale: un bimbo arrivato tra noi, già troppo scomodo dopo alcuni giorni.
Stanco di Lui, non ne ho più bisogno, devi riportarti giù in cantina, dentro una vecchia valigia la tua luce non risplenderà più tra le genti, mi dimenticherò di Te…
Ma quella Stella che non brilla più chiede ad altre stelle di brillare su nel cielo, che siano altre ad indicare la via!
Di fatti è solo il mio sogno su di una poltrona: Lui presente da sempre nella mia vita mi invita a continuare a fare luce, a rimanere nella Luce per indicare a tutti i fratelli e le sorelle carichi dei loro pesanti fardelli che nella nostra diversità, nella nostra e con la nostra umanità siamo chiamati a formare lo stesso corpo.
Siamo chiamati ad essere Luce,
nei nostri giorni,
in quelli che verranno...
Il giorno dopo l’uno… il due
“Tu dunque ama il prossimo e guardando dentro di te donde nasca ques’amore, vedrai, per quanto ti è possibile Dio…”
La prima pubblicazione del nuovo anno su queste pagine di blog, comincia con una citazione di sant’Agostino… poi continua con quello che di buono è rimasto in me dopo i pranzi e le cene di questi giorni… tempo propizio per prendere su chili, tempo propizio per sentirsi vicini a Lui e in Lui frequentando amici e parenti… tempo, passante in fretta, come tempo di Grazia!
Il Signore mi ha fatto un dono, ha lasciato dentro di me un dono misterioso, segreto, la mia ragione non lo comprende, il mio cuore a volte non lo sente… nel suo dono più grande ci siamo noi, nel Figlio che incarna tutta l’Umanità ci siamo noi.
Come è difficile vedere la Luce, come è difficile sentirla, come è ancor più difficile donarla… un dono ricevuto e subito donato è lontano dalla mia logica di “infante”, sono chiamato a crescere, chiamato a condividere l’Amore, ad aprire gli occhi ad Amare con il cuore…
Siamo chiamati ad essere Figli del Padre, ad essere Fratelli di Cristo, Amanti nello Spirito. Siamo chiamati a sorprenderci per il dono ricevuto… apriamolo… già una luce sfolgora, la Luce con la quale vediamo la luce!
Il dono più bello di questo nuovo anno è già nelle nostre mani… non un regalo da tenere custodito gelosamente, non è solo per me, per te, è per tutti.
In fondo siamo piccoli frammenti del Tutto!
E che questo possa essere un anno, il primo di una lunga, lunghissima serie, da poter essere letto solo alla Luce del disegno di Dio… Auguri!
In fuga dalla Croce
Da cosa fuggiamo? C’è sempre un punto dal quale tendiamo ad allontanarci, un punto iniziale, nel quale ci siamo ritrovati per caso, un punto che nella sua infinitesima struttura a volte ci fagocita come il più vorace dei buchi neri.
E dopo esserci sprofondati dentro? Cercare lentamente di risalire. Non è difficile, è solo impegnativo. Scendere per poi risalire.
Così sembra facile ricollegarsi ad una possibile meditazione del Vangelo di questa domenica che ormai volge al termine. Termina come week end, in realtà è il primo giorno della settimana per i cristiani, ed io non nacqui cristiano, ma come diceva Tertulliuano, lo diventai, sto sempre più diventando tale.
Un cammino di perfezione nelle mie imperfezioni che altri notano, chi per farti cambiare, chi per semplicemente prenderti in giro… un cammino che porta a crocifiggere continuamente Colui che con la bocca, con suono di doilci parole chiamiamo Re e Signore, ma scendendo sempre più in noi quelle parole dolci lasciano un retrogusto amaro. E siamo noi a contribuire a darlo.
Il Re dei re si è scelto un esercito di poveri e pezzenti, miserabili, tremendamente umani e pietosi.
Già, esseri umani svuotati della loro umanità e con un bagaglio riempito del loro orgoglio.
Il Re dei re si è scelto un popolo pronto a servirlo, pronto a lodarlo, pronto a deriderlo, pronto a schernirlo… a rinnegarlo, a tradirlo, a crocifiggerlo.
Il Re dei re ha scelto liberamente di farlo, nonostante tutto, dall’alto della croce, cancella la monarchia e instaura la stauro-crazia. Un trono molto alto, scomodo ai più, adatto ai pochi… un trono pronto per essere rivestito di un nuovo splendore, al volto sfigurato di un re con una leggera corona di spine, corrisponde il volto trasfigurato del Re che ha per corona l’umanità, dove ognuno di noi è il più bel diamante che tempesta l’oro splendente e luccicante.
Il Re dei re trama la più beffarda delle “vendette” per il suo popolo, per il suo esercito, ritiratisi ingloriosamente senza combattere per la sua libertà… alla Sua libertà sacrificata renderà la libertà degli uomini e delle donne, li porterà nel Suo Regno che non è fatto come gli altri regni, li porterà nel Regno costituito con un segno… il Segno di essere ora, qui adesso, paradiso…
Portami con te in paradiso…
Quel paradiso che se lo vuoi è tuo, fin qui sulla terra!
Tu tagli
Un suono metallico
attutito dal legno
affonda lenta la lama
fino al midollo.
Cade repentino, pesante
carico di fiori
o colmo di frutti,
un ramo nel tempo cresciuto.
Il vento soffia…
passa le foglie appese,
spazza in giro, per terra,
cumuli di polvere e rami.
Umida pioggia a novembre,
caldo sole autunnale,
spuntano improvvisi
già i primi germogli.
l’altro lato
Ci incontreremo dall’altra parte,
la ci vedremo…
credo, onestamente, di sapere,
cos’è l’amore, chi è Amore…
Corda
Non treccia,
non fili…
sa di cuore.