Mai come ieri ti ho pensato muta,
statua antica ritrovata, rovinata dal tempo,
riportata allo splendore del passato.
Muta. Col tuo viso volto ora ad occidente,
mi hai ascoltato nel tuo silenzio marmoreo,
bianco, lucido, riflettente.
Hai ascoltato le mie parole,
fatte di me, intrise del mio dirti:
ancora una volta, quanto è in me.
Muta. Coi pensieri volti ad altro,
col cuore chiuso, pulsante,
dentro la gelida pietra.
Poi hai ascoltato.
Hai raccolto le mie parole,
nella tua forma statica.
Come una statua di marmo
non hai aperto bocca…