Hai aspettato che finissi di parlare.
Sei entrata e ti sei seduta lì.
In silenzio sei rimasta, illuminata dall’alto, non un raggio di sole ma una lampada, posta molto in alto.
Nella penombra generale eri lì illuminata.
Poi ci siamo seduti e abbiamo parlato.
Sono venute fuori le tue parole, dopo quelle, fatte di storie della tua vita, sono uscite anche le lacrime.
Potevo asciugartele io?
Lo hai fatto tu. Tu non piangi mai davanti agli altri.
Lo avevo capito da solo.
Ti ho chiesto poi una cosa, prima di lasciarti andare via.
“Posso abbracciarti?”.
“Io non do mai abbracci…”, questa la tua risposta.
E ti ho chiesto allora ancora una volta se potessi abbracciarti.
E mi hai detto si.
Ora io so del tuo pianto nascosto e degli abbracci negati.
E solo per un’eccezione, la mia, svelati e rivelati…
bellissima…….mi sembra di essere io quella persona….solo che a me nessuno ha chiesto o chiede di potermi abbracciare…..forse perchè lascio capire che non mi lascerei abbracciare…..