Era il 1990 quando uscì l’album di Fabrizio De André “Le nuvole”.
Non ricordo se l’ascoltai in quel periodo o pochi anni dopo.
Non lo ricordo e non importa.
So che tra le tracce, tra i capolavori, c’è anche “La domenica delle salme”.
So anche che qualche giorno fa, durante un’omelia, anziché dire “Domenica delle Palme” ho detto per sbaglio “Domenica delle salme”.
Avevo in testa da qualche giorno le parole di questa canzone, un ricordo musicale alimentato dalle tante salme viste in tv… l’orrore della morte ti sembra lontano, poi senti che muoiono persone che conosci, parenti di amici, tutto sembra diverso.
Si, ci sono tante salme.
Ci sono anche le palme. La Settimana Santa che si apre ogni anno… le cose da preparare, processioni, chiese addobbate a festa, l’avvio dei giorni che ci portano al centro della vita dei credenti di coloro che credono che Gesù Cristo è il Figlio di Dio, la Pasqua.
«Dove vuoi che prepariamo per te, perché tu possa mangiare la Pasqua?», chiedono così i discepoli all’interno del Vangelo di Matteo, al cap. 26.
Quest’anno non è soltanto “dove”, è anche “come”. Celebrare in assenza del Popolo. È tutto così diverso…
Per uno strano gioco di lettere, la “p” e la “s” in inglese abitano vicine nella parola “psalm”, ovvero salmo.
Gioco con le parole, con le lettere, gioco con la “Parola”.
Faccio caso come se da un lato la Domenica delle Palme ricorda l’ingresso di Gesù in Gerusalemme, dall’altro la Domenica della salme (al di là del significato della canzone) mi faccia ricordare che la morte del Giusto è necessaria. Dobbiamo vivere questo periodo, dovevamo passarci.
Scelgo di vivere questa Domenica come l’orante dei salmi… nel momento della prova invoca il Signore, sa che Dio lo può salvare, sa che Dio lo porta al largo, lontano dal pericolo, perché lo ama, Dio ama il povero che lo invoca.
Mi affido al Signore, affido voi tutti, so che il mio Signore è vivo, invoco e prego Dio perché l’umanità possa elevare elevare il grido di “vibrante protesta”.
Si, perché siamo chiamati a restare a casa e non siamo chiamati a restare in silenzio.
Muoiono oggi ancora tanti giusti, abbiamo dimenticato che Cristo è già morto per tutti?
Auguro a tutti, anche a me stesso, di vivere il senso vero dell’essere di Dio, in tutto e per tutto,
essere veramente liberi perché liberati dalla morte con la Pasqua di Risurrezione di Cristo Gesù Nostro Signore!
Dio vi benedica
Buona Settimana Santa!
don Massimiliano
In questo momento così difficile , i gesti di solidarietà ti fanno comprendere che siamo tutti uguali nel bisogno. Preghi per me è per Martina in prima linea in ospedale a Rima .