Punti di accumulazione e strade diverse…

Un punto P è detto di accumulazione per un insieme numerico I, se ogni suo intorno contiene infiniti punti di I.

 

oppure…

 

Dato l’insieme A contenuto in R e x0  R (non interessa che x0 appartenga ad A o meno),

si dice che x0 è punto di accumulazione per l’insieme A se e solo se:

∀ I(x0) ∃ x ∈ A: x ∈ I(x0), x ≠ x0

(in ogni intorno di x0, deve esistere almeno un elemento x diverso da x0 e appartenente ad A)

 

Prendiamo strade diverse: negli anni capita di rivedere persone che abbiamo conosciuto tempo addietro, anni in cui eravamo diversi noi, anni in cui erano diversi gli altri. Anni in cui si condividevano tante cose, esperienze, viaggi, incontri, pianti, cadute, sorrisi e risate. Anni in cui si è fatto un pezzo di strada. Anni in cui si è stati “risucchiati” dalla strada, quella buona, quella bella… anni che ci hanno portato via lungo altre strade. Anni in cui la strada pensavamo di averla già segnata come un ferro caldo sul cuore.

Ma poi alla fine gli anni passano. Aumentano anche gli affanni. Ed è facile smarrirsi. O non avere più in mente la strada giusta. Qual è?

Le strade così vicine, erano il punto di accumulazione… ci si ritrovava fianco a fianco, si era diversi, profondamente, si stava insieme.

Quegli anni li ricordiamo dopo con dolcezza, anche con malinconia, quando capita di rivedere fotografie, amici persi e ritrovati, luoghi, odori, rumori o suoni, qualcosa di comune che ritorna improvvisamente o in modo cercato e ricercato… e magari vedi anche gli amici sorridere. Sei felice perché gli altri sono felici, talvolta sei un po’ pieno di “rabbia” perché vedi gli amici cambiare nella loro vita-felicità e non sai più se li hai conosciuti o meno. Un po’ come gli anni di scuola, quelli della facoltà…

Sei felice quando una tua vecchia amica ti dice che non si aspettava di vederti al suo matrimonio: sei felice perché la vedi davvero felice e constati di come il tempo possa farci prendere strade diverse, di come possa manifestarsi in ognuno di noi il dono dell’Amore, come possiamo metterlo in moto dopo che lui ci ha animati…

La domanda di una mia amica che brilla non solo per intelligenza, ma anche nel nome, è quella sulla felicità: tu sei felice?

Qualcuno direbbe, usando un luogo comune, che chi è felice è pazzo. Aggiungo che chi è pazzo ed è felice, non può che essere innamorato pazzo della vita, degli amici, del genere umano, del mondo… di Dio. È la felicità.

Per me è questa la felicità… è essere innamorati anche delle nostre debolezze, di quelle altrui. È riconoscere negli altri e nel mondo la capacità dell’Amore. Di donarlo e di riceverlo. Io mi dono a te, io accolgo te.

Proprio questo.

Non importa quanti “punti” avremo nel nostro intorno: importante sarà riconoscerli appartenenti a Cristo e credere che è Lui il punto fermo al quale tutti noi tendiamo.

E non importa quanto possano essere diverse le nostre strade: saremo felici non solo se lo vorremo, ma solo se sentiremo ancora bruciare in noi la fiamma viva dell’Amore…

 

Buona Pentecoste!

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