Ritiro e dintorni…

Preso dal mio essere “ritirato” da tutto e tutti ho lasciato spento i miei due telefonini… gli squilli tacciano una volta tanto!

Sono rimasti in silenzio, chiusi dentro un cassetto della mia scrivania di casa, in silenzio, spenti, muti, solitari… in attesa di… di cosa?

Di una città ritrovata, nel traffico quasi assente delle 17.40, in giro con la macchina a destra e a manca cercando di trovare degli amici a casa. Ma non ho trovato nessuno, nessuno ho trovato, nessuno si è fatto trovare: forse avrei dovuto cercare meglio.

Ho trovato invece le conclusioni per questi giorni di ritiro, in questo dialogo a tu per tu con il Signore. Risposte a domande reiterate nel tempo, domande come al solito non ascoltate o rimaste semplicemente inevase, forse rimandate al mittente perché il destinatario è sconosciuto. Chi è veramente conosciuto è il mittente: io.

In questi giorni riflettendo sulla frase dell’apostolo Paolo nella prima lettera ai tessalonicesi: “Esaminate ogni cosa, trattenete ciò che è buono”, e da questa rimandando ad altri passi della lettera come anche alle epistole ai romani, ai corinzi, da questo punto particolare fissato come partenza sono conseguite parecchi cose, molte cose. Dalle più banali alle più complesse, dalle più complesse alle più banali, anzi semplici, una miriade di piccole cose semplici che fanno problemi complessi.

Il silenzio è il custode dell’essere. Essere uomo, essere cristiano.

Non importa chi hai davanti, no davvero, non importa chi ti ritrovi di fronte, chi sia il tuo interlocutore o interlocutrice, il viandante che incontri per strada, il povero che tende una mano al semaforo, la signora che vuole essere aiutata a portare la spesa, il vecchio che è caduto e deve rialzarsi: il vecchio che è vecchio nel cuore o solo perché è avanti negli anni. Non importa chi sia il tuo altro, l’importante sarà sempre riconoscere in quegli occhi gli occhi di Cristo.

Occhi azzurri, verdi, castani, neri… occhi che proiettano la profondità dell’anima. Occhi sfuggono.

 

Esaminate ogni cosa… tutto ho esaminato, sono andato indietro nel mio tempo trascorso, in quello vissuto già… quante cose ho fatto, quante persone ho incontrato, quanti errori ho fatto. Dovrei forse fermarmi? Fermarmi per pensare e andare avanti. Si riprende il cammino in seminario si va avanti, nonostante tutto si va avanti! Bisogna prendere solo il coraggio, magari avere la spinta giusta e andare.. ripartire dopo una sosta può essere difficoltoso ma se si è preso tempo per riposarsi, se si muovono i primi passi con lo spirito necessario, come si suol dire chi ben comincia è a metà dell’opera… basta che non sia l’opera dei pupi!

Trattenete ciò che è buono… mettere tutto dentro il nostro zaino dell’esperienza? No, solo quello che è buono, solo quello che è bello… Buono e bello. In modo relativo? No, Assoluto.

Tutto ciò che ci riconduce a Lui è degno di essere messo da parte, per gustarlo dopo, per assaporarne ancora l’essenza, per farne ancora tesoro nei giorni che verranno.

 

Un pensieroso andare,

giro in auto,

non sapendo la strada.

Il dolore dei giorni trascorsi

la gioia dei giorni vissuti

ti sono compagni.

Seduti li accanto sul sedile.

 

Lungo la strada… la svolta.

Incontri.

La via.

La verità.

La vita.

3 risposte a “Ritiro e dintorni…”

  1. Grazie…le tue parole stanno a fagiolo in questa serata domenicale, prima del gran rientro…cerco spesso qualcosa che vada oltre la mia malinconia. Fermarsi a guardare indietro porta spesso sentimenti confusi, ma aprire "quel libro", sgranando tra le mani "quelle palline", mi ritrova, ritrovo me stesso, sotto il Suo sguardo, proprio sopra il bordo del letto. Sedersi poi alla poltroncina del balcone e trovare che dall’ultimo passaggio hai lasciato ancora la tua polvere di stelle…rende più luccicante la vita.
    Grazie! ;-D

  2. già..domande sempre rimandate al mittente..quante ce ne sono!! e il problema è rendersi poi conto che siamo noi a non voler trovare le risposte..perchè se le cerchiamo davvero, arrivano eccome!! e talvolta fanno male!! Eppure avere il coraggio di andare avanti, sempre, oltre i nostri fallimenti e i nostri pit-stop, trattendo il buono e il bello, cercando Lui in ogni prossimo che ci passa accanto, scoprendo Lui in ogni sguardo che incrocia il nostro, amando Lui in ogni anima che sfiora la nostra… Già..chi ben comincia è a metà dell’opera..speriamo bene!! …scusa..miei pensieri ad alta voce;)

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