Allora… su, facciamo un canto!
Le parole che trovano spazio dentro me attingono la loro forza dall’Amore… ci credete?
Se davvero credete a quello che vi ho appena scritto allora vi invito a continuare la lettura altrimenti potete iniziare a classificarmi come uno di quei “preti” che comincia a parlare e non la finisce più… e continuare la lettura sarebbe solo una perdita di tempo per tutte le vostre esistenza terrene… Se è davvero questo quello che pensate di me, mi spiace dirvelo, mi sa tanto che non conoscete affatto me. E mi dispiace, perché in fondo non sono stato io abbastanza bravo, non mi sono presentato per chi sono realmente…
Il vero Amore non fa economia d’amore… sono queste le parole gradite, usate in uno scambio affettivo di una profonda amicizia che mi spingono ancora una volta ad aprirmi e questa volta a confidare la mia esperienza con un gruppo di giovani palermitani che, guidati dal loro parroco, hanno trascorso dei giorni in compagni di Francesco e di Gesù Cristo.
Sono trascorsi così meravigliosi giorni, durante i quali tra le meditazioni offerte dalla simpaticissima suor Rosanna e le pagine evangeliche suggerite dalla Liturgia della Parola, si è stati in grado di capire più in profondità se stessi, accorgersi di quanta strada si è fatta e di quanta strada dovrà ancora farsi. Accorgersi che non è importante restare sul monte, ma è importante scendere in mezzo all’altra gente e donarsi, riconciliarsi, amare e lasciarsi amare, eseguendo un felice comando nuovo, rispondendo alla particolare chiamata del servizio dell’Amore più grande.
Aprire il cuore all’altro, lasciare che l’altro entri in noi… e lasciare che l’Altro prenda il timone della nostra barca…
Saremo mai in grado di farlo? Saremo mai in grado di sentirci davvero figli dello stesso Dio?
Quante e quante volte ancora ci ritroveremo a cadere negli stessi errori?
Ma non metteremo mai limite alla misericordia di Dio… no, non lasceremo mai che la nostra auto commiserazione unita al nostro orgoglio offuschi la Luce…
A cosa serve allora quel canto che intoniamo?
Serve a portare via la nebbia che ci avvolge, a togliere il pesante fardello che ci portiamo dietro, ad aprire la pesante corazza che abbiamo costruito per proteggerci dal mondo, dagli altri.
Cantare che l’Amore del Signore è meraviglioso è un’utile sentenza di morte quando non mettiamo in pratica i comandamenti del Signore: amare Dio, amare il prossimo come se stessi.
Cantiamo e lodiamo ancora una volta il Signore per il miracolo che ci ha concesso, vivere con Lui questi giorni, meditare la sua Parola, ridere e scherzare superando i limiti che noi stessi siamo bravi ad imporci.
Vivere liberamente, amare e fare ciò che si vuole: e l’esempio ammirabile di S. Francesco e di S. Chiara sono una testimonianza efficace della traduzione dell’Amore, traduzione che è consegnare all’uomo, agli uomini, il tesoro che stiamo preparando in cielo…
La nostra vita, un po’ come scalare una montagna
Credetemi, non è importante fissare il nostro punto di partenza ma anche il nostro punto di arrivo… le strade poi per unire i due punti saranno tante, tantissime, infinite, ma alla fine il risultato sarà sempre lo stesso, avremo percorso il nostro viaggio! Tra le difficoltà che troveremo, tra quelle che metteremo noi stessi, gli imprevisti, le asperità del percorso, in tutto questo saremo sicuri solo se sceglieremo degli ottimi compagni di viaggio… non perfetti ma ottimi, anzi più che ottimi direi quasi umani. Umani perché carichi della propria umanità, consapevoli della propria umanità e quindi dei propri limiti, delle proprie paure, delle proprie ansie, delle proprie angosce… umani perché consapevoli che solo uniti si è in grado di volare in alto fino ad arrivare all’Infinito!
Volare in alto, o forse camminare in alto, fino a toccare il cielo, fino a vedere da vicino degli aeroplani silenziosi, fino a vedere un cielo senza nuvole, una città ai nostri piedi che sembra silenziosa, macchine lontane dove uomini si affannano, andando alla ricerca della felicità…
E vedere poi solo una croce che si staglia gloriosa e raccoglie dietro di se uno dei più bei panorami che abbia mai potuto vedere… forse perché quel panorama l’ho guadagnato con la mia fatica, lo abbiamo guadagnato con le nostre forze, i nostri passi, il nostro riposo “forzato” per aspettare chi arrancava dietro, perché aveva un passo lento o procedeva lento solo per meditare un po’…
In quel momento, arrivati su in cima, proprio li, possiamo dire di aver vissuto come parte di una cosa più grande, una Chiesa, una comunità che nelle sue varie parti si ricompone sempre in unità e che è in cammino, difficile, verso l’Uno, il Buono, il Bello, il Vero…
È felice chi ha Dio propizio…
Dove abbiamo incontrato Dio in questi giorni?
Ognuno lo avrà incontrato nel proprio cuore… si, nella stanza più segreta di ognuno di noi, proprio in quel punto, ognuno avrà esperienza dell’Amore che ristora e rinfranca, quell’acqua che toglie ogni sete. Lo abbiamo trovato nelle storie “in romanesco” del Poverello d’Assisi, nei luoghi in cui ha vissuto, nei luoghi in cui Dio gli ha manifestato la sua gloriosa potenza vestita come Madonna Povertà… nella confusione di una Basilica Superiore gremita di turisti impossibilitati da alcune guardie a fare le foto… perché fissare quelle immagine con una macchina fotografica quando possiamo invece imprimerle nel nostro animo? Forse perché abbiamo paura di stamparla, rendendole manifeste a tutti gli altri. O forse non siamo più in grado di esprimere ciò che abbiamo dentro e che ci invita ad mostrarci agli altri per come siamo realmente?
La felicità allora la possiamo trovare nella gioia del nostro incontro sincero con quelle facce che ci circondano: volti del nord incontrati per caso, volti del sud, visi stretti da mani sincere in una chiara notte ad Assisi, cuori che si dilatano per lasciare spazio a Dio, a Cristo, che è venuto per noi, per la nostra salvezza, la nostra gioia. È felice allora chi ha davvero incontrato il Signore e lo segue, non torna indietro su i propri passi come il giovane ricco, ma segue Lui. Sa che è l’unica cosa da fare: abbiamo conosciuto il Signore e oggi lo presentiamo a te!
Lo presentiamo a te perché anche tu possa stare insieme a Lui e non lasciarlo mai più: facendo un’attenta analisi delle nostre abitudini ci possiamo benissimo accorgere che nella nostra vita condividiamo con gli altri immagini, barzellette, aneddoti curiosi, pettegolezzi (ahimè…) ma difficilmente chiamiamo i nostri amici per dire: “Sai, ho conosciuto un uomo che non è solo un uomo… Lui è vero Dio e vero uomo… e mi da felicità lo stare con Lui: perché non vieni anche tu?”.
Signore dove sta la felicità? Sta nell’abitare nella tua casa per lunghissimi anni, per sempre…
E se qualcuno bussasse alla porta della casa in cui abito con Te?
Lo faremo entrare… la casa è capiente per quanto vuole il padrone, e Tu, o Signore, sei generoso…
Tu sei buono,
Tu sei grande,
Tu sei santo…
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PS
"Grazie per averci scelto… tornate a trovarci!"
Dio lo incontriamo ovunque, in ogni istante. E’ con noi ogni attimo e ci segue nel cammino, ce lo indica..se sappiamo osservare, ascoltare e non solo guardare. A volte serve anche una fotografia, un’immagine per ricordarci di luoghi che ricordano la sua magnificenza. La mente dell’uomo, la mia mente, può perdersi. … e quella foto, quell’attimo in cui l’hai sentito più vicino a te…serve a ricordare..e fa pensare.
Ricordi la bellezza nella semplicità di questa canzone?!
Era un giorno come tanti altri e quel giorno Lui passò,
era un uomo come tutti gli altri e passando mi chiamò.
Come lo sapesse che il mio nome era proprio quello
come mai vedesse proprio me nella sua vita, non lo so.
Era un giorno come tanti altri e quel giorno mi chiamò.
Rit. Tu Dio che conosci il nome miofa che ascoltando la tua voce
io ricordi dove porta la mia strada
nella vita, all’incontro con Te.
Era l’alba triste e senza vita, e qualcuno mi chiamò,era un uomo come tanti altri ma la voce quella no.Quante volte un uomo con il nome giusto mi ha chiamatouna volta sola l’ho sentito pronunciare con amore.Era un uomo come nessun altro e quel giorno mi chiamò.
..Ci sono momenti, luoghi in cui lo si sente più vicino come se la nostra amicizia con lui fosse più intima, più sentita!…e sicuramente saranno questi attimi che porterete nel cuore che vi hanno fatto sentire più vicini a lui….e ve ne faranno sentire la mancanza…
"Un uomo alla ricerca di Dio chiese a un cristiano: "Come posso trovare Dio?". Il cristiano replicò: "Ora te lo mostro". Lo portò sulla riva del mare e immerse la faccia dell’altro nell’acqua per tre volte. Poi gli chiese: "Cosa desideravi più di ogni altra cosa quando la tua faccia era nell’acqua?". "L’aria", replicò l’uomo che cercava Dio. "Quando desidererai Dio come hai desiderato l’aria, lo troverai", disse il cristiano".
Sì! Sono felice nell’apprendere che Dio è ancora tra noi! E’ ancora coraggiosamente in mezzo a noi…
Perdona la velocità di questo scritto ed eventuali errori ma vado di fretta. Ci si legge. Valentina
Il Signore è generoso e tu altrettanto quindi mi faresti entrare anche tu a condividere la tua gioia!
ho i brividi…è questo quello ke sento leggendo la tua "omelia"(come ormai sn stati skerzosamente soprannominati i tuoi discorsi)…ed è quello ke sento ripensando a questa magnifica esperienza..a cosa ha lasciato dentro ognuno d noi l’avere conosciuto s Francesco e l’Amore ke lui aveva x Dio..Avere condiviso questa esperienza con ognuno d voi è stato unico e bellissimo..GRAZIE a te max x la tua simpatia e le tue parole ke nn mancavano mai nei momenti + importanti…e Grazie a tutto il resto del gruppo d S.Alberto e non!!!vvb