Il campo in assoluto dove giochiamo la partita più grande è quello della nostra vita. Non possiamo farci niente, siamo in campo, prendiamo la palla, corriamo, dribbliamo e arriviamo fino in porta per segnare… e se il portiere respinge la palla? O se la tiriamo fuori?
L’importante sarà aver fatto una buona azione, un buon gioco, un bel gioco di squadra, uniti insieme agli altri giocatori, mai da soli. L’importante non è vincere… ma partecipare! Una novità vero? Questa è gia una vittoria, la migliore delle vittorie possibili, perché in fondo, per Dio siamo tutti vincenti, destinati ad essere felici e se non lo siamo al momento, forse è perché non vogliamo esserlo. Non ci accontentiamo di quello che abbiamo. Vogliamo avere altro, vogliamo avere molto di più, possedere non fruire ma possedere e utilizzare. E non ringraziamo mai, ad esserci sinceri delle piccole gioie.
Per noi non deve essere così. Non vogliamo perdere, non vogliamo vincere, sappiamo già che siamo vincenti: vogliamo solo partecipare, costruire insieme un bel gioco di squadra. E cominciamo poco alla volta a capire come “funzioniamo”, quali sono le nostre priorità, le nostre paure, cosa fa abbozzare un sorriso sul nostro viso. Poco alla volta. Pazientiamo. Volersi vedere per parlare, ma le distanze come al solito ci separano, gli impegni reciproci non ci aiutano… e tutto così… va avanti così strano. Non rimpiangiamo il fatto di esserci conosciuti ne essersi detti tante cose… non rimpiangiamo niente, sappiamo solo che se un giorno non ci saremo più, mondi diversi sempre più lontani, sapremo chi abbiamo perso, occorrerà solo del tempo per recuperarsi, per recuperare quei piccoli pezzi di noi che abbiamo lasciato tra il cielo e la terra…